rotate-mobile
Cronaca

Furto in casa di mister Novellino: in cinque alla sbarra....ma da 11 anni si attende la sentenza....

La razzia era avvenuta il 4 agosto del 2011, l'anno dopo erano scattate le manette, ma dopo 11 anni ancora non c'è stata una sentenza

Sono trascorsi undici anni da quando i ladri entrarono a casa dell’allenatore Walter Alfredo Novellino nella sua villa di Perugia mentre lui era, la sera del 4 agosto 2011, impegnato in un torneo allo stadio Renato Curi. Per quel furto, bottino da 300mila euro in denaro, gioielli, medaglie sportive, cinque persone di etnia rom sono ancora sotto processo, in primo grado, davanti al giudice del Tribunale penale di Perugia.

Novellino, che all’epoca allenava il Livorno, era impegnato allo stadio Curi per il Memorial Caporali contro Perugia e Gubbio. Era appena stato premiato prima della partita dal presidente biancorosso Damaschi per aver contribuito, l’anno precedente, per costruire il nuovo Perugia che usciva dal fallimento e dalla retrocessione.

I ladri erano entrati nella villa di Lacugnana, portandosi via tutto, approfittando dell’assenza della moglie e delle figli del mister. I ladri avevano sradicato la cassaforte. A fine partita le forze dell’ordine avevano chiamato Novellino per il sopralluogo dopo il furto, tanto che il mister aveva disertato la conferenza stampa.

Dopo un anno erano finiti in manette cinque persone: C. C. classe 1977, A. M. classe 1976, A. M. classe 1982, A. S. classe 1978, F. P. classe 1983, tutti di Grosseto, pluripregiudicati per reati specifici.

Gli autori del colpo, attraverso l’effrazione di una finestra protetta da grate blindate e la disattivazione dell’antifurto, accedevano nella villa ed oltre a scassinare una cassaforte a muro portavano via un armadio corazzato del peso di oltre 350 chilogrammi. Il valore dei beni asportati (gioielli, orologi e medaglie sportive in oro) ammontava a 300.000 euro non coperti d’assicurazione.

Le indagini hanno preso spunto dai rilievi sul posto, da materiale repertato quali frammenti di vernice verde “da trascinamento” della cassaforte asportata, nonché una targa parziale autovettura fornita da testimoni. I successivi accertamenti permettevano di risalire all’autovettura utilizzata dai malviventi, una Citroen Picasso di colore grigio noleggiata dall’AVIS di Grosseto da una donna residente in quel centro.

L’autovettura, successivamente venduta, veniva rintracciata e sul paraurti posteriore della stessa si rilevavano profondi graffi e scalfitture con tracce di vernice verde non appartenenti in origine all’autovettura. Grazie ad analisi di laboratorio svolte dal team del Prof. Aldo Romani del Dipartimento di Chimica  dell’Università di Perugia si appurava che la vernice verde sull’autovettura era la stessa della Cassaforte asportata in casa Novellino.

Ulteriori indagini svolte sia in un struttura ricettiva del Lago Trasimeno dove gli autori del furto hanno soggiornato nei giorni precedenti fornendo tra l’altro false generalità sia attraverso l’analisi di tutti i riscontri che man mano venivano effettuati, s’identificavano tutti i componenti della banda trovando le prove dei loro spostamenti e delle loro attività.

Novellino si è costituito parte civile tramite l’avvocato Michele Bromuri. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Ricci, Libori e Cerboni.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Furto in casa di mister Novellino: in cinque alla sbarra....ma da 11 anni si attende la sentenza....

PerugiaToday è in caricamento