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Cronaca

Centinaia di tatuatori, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, al Giò Jazz

l meglio del tatuaggio artistico si è dato appuntamento al Giò Jazz per una seduta di due giorni (sabato e domenica) all'insegna del tattoo e del piercing

Un evento così, nella Vetusta, non s’era mai visto. Centinaia di tatuatori, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, per una kermesse che ha carattere d’eccezionalità. Il meglio del tatuaggio artistico si è dato appuntamento al Giò Jazz per una seduta di due giorni (sabato e domenica) all’insegna del tattoo e del piercing. Ma soprattutto del tatuaggio, declinato nelle forme del classico disegno e perfino della sperimentazione artistica.

A offrire come supporto parti del proprio corpo, una massa di giovani, uomini e donne, magri e perfino oversize. Disposti a spendere anche parecchio, perché il costo dipende dal tipo di progetto artistico e dalle dimensioni dell’opera: dunque dal tempo impiegato, che non è mai poco. Alcuni arrivano in moto easy rider, altri in costoso suv o berlina. Tutti accomunati dal desiderio di vedere e farsi vedere.

Naturalmente, i tatuatori propagandano il proprio prodotto col loro corpo. E altrettanto fanno le torme di ragazzi e ragazze che esibiscono con disinvoltura i tatuaggi disseminati qua e là, quando non, addirittura, sparpagliati sull’intera cute visibile. Qualche nudità, anche, perché ciò che è costato soldi e sudore va pure mostrato. Mamme che si fanno tatuare col bambino nel passeggino e stringono i denti. Ma chi ha detto che il processo è indolore? Si dice a Perugia: “Chi bello vòl comparì /qualche cosa ha da soffrì!”.

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