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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Città di Castello

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La ricostruzione dei fatti avvenuti a Città di Castello. Il ferito è tenuto in coma farmacologico

L’accoltellatore albanese di 23 anni avrebbe avuto, tempo addietro, uno screzio con un ragazzo, un connazionale di 20 anni, amico del ferito. È questo che avrebbe provocato la lite nel corso della quale un 25enne è stato ferito con una coltellata che lo ha raggiunto tra il fegato e il polmone e con un colpo alla testa.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri e dai racconti di alcuni testimoni, il ferito si trovava in un locale con due amici, un coetaneo e un 20enne. Proprio quest’ultimo avrebbe avuto delle questioni in sospeso con l’aggressore. I due si sarebbero intravisti nel locale, con il 23enne molto alterato a seguito di assunzione da alcol e avrebbero così iniziato a discutere, con il 20enne che sarebbe stato difeso dai due amici che lo hanno portato via, dicendo all’altro di lasciarli in pace.

A quel punto il 23enne se ne sarebbe andato via con un amico, invitando gli altri ad andare fuori per regolare la questione. Alcuni testimoni hanno riferito che l’aggressore, in compagnia di un amico si sarebbe allontanato in auto, per poi tornare con il coltello. Una volta nel piazzale gli animi si sarebbero riscaldati e uno degli amici del 20enne avrebbe dato uno schiaffo all’accoltellatore, invitandolo anche a chiamare i Carabinieri e denunciarlo. Anzi, preso il telefono avrebbe iniziato proprio lui chiamare le forze dell’ordine quando sarebbe partita la coltellata all’addome dell’altro amico, di 25 anni, che, a sentire i testimoni, non avrebbe neanche partecipato attivamente alla discussione. Si sarebbe solo trovato tra i contendenti, ricevendo anche un fendente alla testa, sembrerebbe sferrato da una seconda persona e con un altro coltello.

Ora il ferito si trova ricoverato a Perugia, in coma farmacologico, ma non in pericolo di vita. Secondo i medici avrebbe superato la fase critica e già domani potrebbe iniziare la sospensione dei farmaci per il come indotto e in settimana potrebbe essere sentito dal pubblico ministero di turno e raccontare la sua versione. Tutte le persone coinvolte sarebbero già state sentite, ma si allarga il capo di indagine.

I Carabinieri hanno rintracciato e fermato il presunto aggressore, un 23enne albanese residente a Sansepolcro che avrebbe riferito di essersi difeso in quanto anche i rivali erano armati. Messo ai domiciliari è comparso oggi davanti al giudice per l’udienza di convalida. Il coltello è stato sequestrato. Una seconda lama sarebbe stata trovata poco lontano il luogo dell’aggressione, ma non recherebbe segni di sangue, probabilmente lavato via della pioggia, ma che potrebbe far pensare alla presenza di un’altra persone e alla ferita alla testa.

Il 23enne è stato rintracciato nella propria abitazione e sorpreso anche in possesso di oltre 750 grammi di hashish confezionati e stipati all’interno di finte barrette di cioccolato. Forse all’origine della lite proprio una questione legata a dosi non pagate.

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