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Cronaca

Soldi, assegni e appartamenti, amico di famiglia a processo per circonvenzione d'incapace

L'uomo avrebbe convinto una donna a vendere parte del patrimonio e prendere il ricavato: spariti 250mila euro

Avrebbe sottratto ad una donna di cui si prendeva cura oltre 200mila euro tra bonifici, prelievi e sottoscrizione di finanziamenti. Un iraniano, difeso dall’avvocato Federico Bettelli, sarà giudicato per l’accusa di circonvenzione di persona incapace dopo che il giudice del Tribunale penale di Perugia ha accolto le richieste di prove e testimoni della Procura.

Per l'accusa  l’imputato avrebbe indotto una signora, costituitasi parte civile tramite l’avvocato Carmela Grillo, a vendere due appartamenti e a farsi fare diversi bonifici sul proprio conto: il primo dell’ammontare di 38mila euro, seguiti da altri versamenti fino all’ammontare di 71mila euro, oltre a una serie di assegni per un totale di 3.550 euro. Per l’accusa l’uomo avrebbe indotto la vittima a sottoscrivere prestiti con tre finanziarie, “Nonché una cessione del quinto della pensione” per un importo di 5.074,04 euro e la vendita di titoli azionario per 30mila euro di valore. Spariti anche i soldi, per l’accusa, derivanti dalla vendita di titoli di un fondo di investimento per 11.733,07 euro.

Contestata anche una ingente somma di denaro transitata nei conti dell’imputato e prelevata dal conto della donna: un primo versamento di 10mila euro, un secondo di 20mila, oltre a prelievi con importi variabili di 160-200 euro “avendo la disponibilità della carta bancomat” della donna. Le sottrazioni di denaro e beni sarebbe avvenuta tra il 2015 e il 2020.

L’accusa contesta anche l’aggravante dell’aver approfittato dello stato di minorata capacità psichica della persona offesa che ha chiesto, tramite il suo difensore, un risarcimento di 250.000 euro.

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