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Inviato Cittadino - Case in stile liberty ad Elce: quando il restauro è fatto a regola d’arte

Erano gli anni Trenta del Novecento quando a Perugia (da Monteluce, a viale Antinori, all’Elce) si inizia a costruire secondo i dettami dello stile liberty

Quando il restauro è fatto a regola d’arte, anche il liberty “povero” di via Annibale Vecchi viene riportato a dignità. Erano gli anni Trenta del Novecento quando a Perugia (da Monteluce, a viale Antinori, all’Elce) si inizia a costruire secondo i dettami dello stile liberty. Spesso in modo dispendioso, ma talvolta anche minimale. Le costruzioni elcine sono chiamate “le magnifiche 7”.

Così, a far seguito dalla Casa dei Putti, da quella dei Cigni, dalla Villa del Pelo  e villini adiacenti (poco sotto la scuola Enzo Valentini), scendendo in via Annibale Vecchi, sorgono edifici meno ambiziosi, ma garbati e popolari.

Non solo greche con decorazioni pittoriche, torrette e sculture affisse, ma anche semplici costruzioni con quel valore aggiunto del tocco di moda: basta una simulazione, una mattonella ceramica. È questo il caso di due modeste case, sorte dopo il curvone di via Vecchi, accanto al cortiletto dove un tempo ci fu un distributore di benzina.

Prima l’una e poi l’altra sono state sottoposte al restauro di facciata. La cosa notevole è che i titolari hanno scelto la strada più rispettosa dell’aspetto originale. Sarebbe stato più rapido ed economico intonacare a unito e tinteggiare. Invece, sotto la guida preziosa dell’architetto Mauro Monella, con esecuzione dei lavori dell’impresa Teodori di Gualdo, hanno scelto di effettuare il famoso restauro “a chiodo”. I finti mattoncini, peraltro, hanno addirittura la martellatura del “faccia a vista”. Con ombreggiature di rango.

Che significa? Che i mattoni non sono stati semplicemente dipinti, ma l’intonaco fresco è stato graffiato a chiodo, con precisione  e regolarità, a simulare la cortina di mattoni. Le finte finestre sono state ridipinte secondo la simmetria cara allo stile del periodo. Da notare che sono state conservate e restaurate le persiane con le storiche “gelosie”. Le finte testate d’angolo sono accurate.

Anche il tetto (che faceva acqua) è stato rifatto tenendo rigidamente sotto tutela le geometrie regolari. Un lavoro pregevole che ha restituito a quella casa l’aspetto dovuto. Che altro dire? Solo un grazie di cuore ai committenti e a quanti si sono impegnati per l’esecuzione dei lavori.

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