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Soprintendenza dell'Umbria a rischio funzionamento a causa della carenza di personale

L'allarme lanciato dalla rappresentanza sindacale unitaria e dalla Funzione pubblica di Cgil: scesi da 140 a 50 dipendenti

Alla Soprintendenza dell’Umbria scopia la crisi per la carenza personale e la rappresentanza sindacale unitaria scrive ad amministrazione e Mibact: "A rischio regolarità di procedimenti e attività".

Secondo la rsu e il sindacato Funzione pubblica della Cgil, la carenza di personale alla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell’Umbria  è ormai insostenibile visti i numeri: dal 2017 ad oggi si è passati da 140 a meno di 50 dipendenti. Impossibile garantire il regolare funzionamento dell'ente.

Secondo i rappresentanti dei lavoratori della Sabap Umbria, la "grave carenza di personale, peraltro nota da tempo all’amministrazione e che si aggraverà con ulteriori e prossimi pensionamenti, costituisce motivo di forte preoccupazione per le difficoltà che quotidianamente i dipendenti si trovano ad affrontare per assicurare il regolare svolgimento dei compiti istituzionali dell’ente".

Il problema interessa tutti gli uffici, ma pesa sul personale chiamato "a svolgere il ruolo di responsabili dei procedimenti di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio o il ruolo di responsabile unico del procedimento nell'ambito dei lavori pubblici".

"La preoccupazione - spiegano dalla rsu - è legata essenzialmente alle difficoltà di dover operare senza alcun supporto o, nel migliore dei casi, con collaboratori ridotti a poche unità condivisi con più uffici/servizi, con il rischio, sempre più concreto, di non poter rispettare i termini nell'istruttoria dei procedimenti, molti dei quali relativi a progetti per la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma del 2016".

La situazione è poi ulteriormente aggravata dalle nuove regole introdotte dalle ultime disposizioni normative in materia di danno erariale e di semplificazione dei procedimenti. Il tutto si ripercuote, inevitabilmente, sull’utenza e, in particolare, sull’attività edilizia in genere, proprio in questo momento di gravi difficoltà economiche.
 

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