"Il grande abete", Laura Mancini e il suo nuovo romanzo alla Sala della Vaccara
L'autrice ne ha discusso con il professor Martino Bozza
Una giovane coppia di Torre del Greco si trasferisce a San Nicolò Valfurva per lavoro. Le loro vite si intersecano con quelle di altri personaggi del passato, scoperchiando ricordi dolorosi e di angoscia.
Laura Mancini, perugina, torna sugli scaffali con “Il grande abete”, un romanzo di fantasia con risvolti thriller, ben diverso dai primi volumi dell’autrice delineati dal racconto autobiografico, il primo, e incentrato sulla storia di Perugia il secondo.
Gennaro e Rosa portano il nome dei santi patroni della loro terra natale, vengono accolti da un Nord inaspettatamente caloroso. Nella loro vita entra anche Perugia e la sua Università.
Laura Mancini ha presentato il suo volume in una affollata Sala della Vaccara, discutendo del libro con Martino Bozza, docente di Storia e Filosofia, con l’assessore Clara Pastorelli, Simona Esposito e il consigliere Federico Lupatelli.