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L'Atlantico ha il Triangolo delle Bermude, Perugia ha il triangolo dei topi (fra piazza Grimana e dintorni)

“Appena finito il mercato della frutta, quando si gettano i residui, comincia la corsa”, dice il signor Domenico, chiamato “il sindaco di via Pinturicchio” per la cura con cui segue e segnala i fatti della zona

L’Atlantico ha il Triangolo delle Bermude. Il campetto di piazza Grimana ha il triangolo dei topi. Abbiamo più volte raccontato lo stato deplorevole dei bagni nel sottostrada di via Pinturicchio, con ingresso allo storico giardinetto (adiacente al campetto da basket) oggi accreditato a parcheggio… più o meno selvaggio. La civiltà delle macchine batte il congresso umano due a zero. 

Quanti ordinariamente siedono sulle panchine, facendo inalazioni di salute coi gas di scarico di quelle vetture, sollevano le gambe per sfuggire al contatto coi roditori.Da quelle porte divorate dalla ruggine entrano ed escono ratti grossi come gatti domestici ben pasciuti. Si dice che siano anche aggressivi e spaventino felini e canini. In occasione del mercatino settimanale del martedì, la colonia di topi si sparpaglia tra le auto e le persone spaventate.

“Appena finito il mercato della frutta, quando si gettano i residui, comincia la corsa”, dice il signor Domenico, chiamato “il sindaco di via Pinturicchio” per la cura con cui segue e segnala i fatti della zona. “Il movimento topino segue tre precise direttrici”, osserva il venditore di libri usati. Che entra poi nel dettaglio e spiega che un flusso di ratti entra ed esce da quel che resta dei bagni. Una seconda direzione andata-ritorno è quella dell’edicola dismessa, alla cui base sono stabilmente insediate colonie sorcine. Prendono cibo, portano via e mettono in dispensa.

La terza direzione è quella delle cabine telefoniche. Anche qui, nei recessi del sottopiano, vivono e prosperano i topi urbani ben alimentati.Al termine del mercatino (foto 2) i piccioni affamati fanno man bassa di quanto resta a terra (ma perché nessuno pulisce?). Certe volte – vedere per credere – la colonia topina aggredisce quei poveri volatili lasciando a terra i miseri resti delle carcasse. Ma si può andare avanti così? A scuola si leggeva un tempo la fabula oraziana del mus rusticus e del mus urbanus. In quel caso, era il topo di campagna a disertare la metropoli pericolosa. Oggi, invece, il topo di città vive e prospera indisturbato. A piazza Grimana e dintorni.

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