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Parla Franco Zabagli, custode delle carte pasoliniane (Gabinetto Vieusseux di Firenze). Vi mostro come lavorava lo scrittore

Parla Franco Zabagli, custode delle carte pasoliniane (Gabinetto Vieusseux di Firenze). Vi mostro come lavorava lo scrittore. Da Poesia a Casarsa (1942) a Petrolio, postumo. Una raffinata diegesi tra biografia, letteratura e filologia. Un settimo appuntamento di nicchia della Prospettiva Pasolini, organizzata in sinergia da Università e Comune di Perugia.

Introdotto da Simone Casini, omaggiato dall’Assessore alla Cultura Leonardo Varasano, lo studioso fiorentino, autore di numerosi e qualificati studi su Pasolini (tra cinema e letteratura), propone una slide che dà conto, in ordine cronologico, di documenti e modus operandi. Frutto di un’esperienza e un tirocinio che gli provengono anche dalla curatela del volume “Pier Paolo Pasolini. Dipinti e disegni dall’Archivio Contemporaneo del Gabinetto Vieusseux”.

Materiali d’archivio di notevole interesse, con una significativa premessa. Per la quale, Pasolini, in pieno Ermetismo, ha scelto di sdoganare il dialetto come codice linguistico-espressivo, portatore di sensibilità e valori storico-antropologico-affettivi. Con la scoperta e apprezzamento di questa operazione da parte di Gianfranco Contini.

Le carte di Pasolini raccontano una storia di scrittura autografa e dattiloscritta con attenzione agli indici, al metodo di lavoro, agli aspetti grafico-editoriali. Fogli protocollo tagliati a metà e impreziositi da disegni, titoli buttati lì e messi in scarsella.

Interessanti anche alcune copertine, fra le quali una a cura di Carlo Levi.

Musica per le orecchie dell’Inviato Cittadino scoprire che l’almanacco Stroligut ha la stessa matrice del termine perugino “stròll(e)co”, specie al femminile, indicante zingari, girovaghi, ambulanti, maghi, sedicenti guaritori, fattucchiere e chiromanti, lettori di futuro. Comune origine da “(a)stròlogo”. Che è come dire “colui che legge la vita e il destino degli uomini attraverso le stelle”. Come solo i poeti, i santi o… gli imbroglioni riescono a fare.

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