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Venerdì, 26 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Il Palazzo della Provincia-Prefettura perde pezzi

Roba da far rivoltare nella tomba Alessandro Arienti

Il Palazzo della Provincia-Prefettura perde pezzi. Roba da far rivoltare nella tomba Alessandro Arienti. Lo storico edificio, simbolo dell’Italia Unita, propone lo stile lombardo e la soluzione architettonica dei portici sotto i quali si svolge ancora il mercatino dell’ultimo week-end del mese. Un porticato a peristilio, solido ed elegante.

Costruito sopra la Rocca Paolina, di cui ha in parte riutilizzato laterizi e pietra, divide i Giardini Carducci da Piazza Italia. È sovrastato dal simbolico Grifo, disegnato – di dice – dallo Studio Caselli-Moretti.

All’interno, affreschi di Domenico Bruschi. La Sala consiliare della Provincia è un inno patriottico. Belle anche le zone utilizzate dalla Prefettura. Inizialmente si pensò di destinarlo all'Accademia di Belle Arti, ma poi vi ebbe sede la Provincia.

Al pianterreno ebbe sede la redazione de “L’Italia Liberale”. Lungo il corridoio le lapidi che ricordano il partigiano Eglo Tenerini e Sisto Mastrodicasa, pontefelcinese, padre del consolidamento strutturale delle costruzioni. 

FOTO - Il Palazzo della Provincia-Prefettura perde pezzi. Roba da far rivoltare nella tomba Alessandro Arienti


(foto Sandro Allegrini)

Le condizioni del palazzo sono miserevoli. Alcune arcate mostrano cedimenti e fenditure, monitorate con vetrini-spia. I travertini e la pietra rosa di terrazzi e facciate sono anneriti. Gli intonaci cadono a iosa. La foto in pagina documenta lo stato miserevole di una colonna, sul fronte giardinetti. Occorre fare qualcosa.

Le ferrature sono rugginose. Ovunque deiezioni di volatili imbrattano lampadari e soglie delle finestre. Fili elettrici e cassette ciondolano specialmente sul versante che guarda al monumento del Perugino. In vista del prossimo intervento di Art Bonus sul monumento, sarebbe opportuno risanare anche il Palazzo che lo fronteggia.

PERUGINERIE. I Perugini meno giovani conoscono una particolarità che lega le due colonne, la prima e l’ultima, delle serie laterali. Se due persone si posizionano all’incavo delle rispettive colonne terminali, possono parlare a bassa voce e sentirsi distintamente. Sebbene si trovino a una certa distanza. Si ritiene che sia un effetto dovuto alla successione delle volte che scandiscono il corridoio.

I bambini di un tempo ci giocavano. Quelli di oggi, forse, neanche conoscono questa curiosità.

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