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Martedì, 30 Aprile 2024
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Alla Rodari di San Marco si inaugura un murale di 19 metri quadri realizzato dai bambini sotto la guida degli studenti del liceo Di Betto

Alla Rodari di San Marco si inaugura un murale, di 19 metri quadri, realizzato dai bambini sotto la guida degli studenti del liceo Di Betto.

Una rigida mattinata, riscaldata dall’entusiasmo dei bambini e delle famiglie, all’unisono con gli insegnanti e le associazioni del territorio. Fra le quali, quella degli Amici di Sant’Orfeto e il Centro socio-culturale di Villa Van Marle.

Tutti insieme… appassionatamente: i ragazzi del liceo artistico perugino (capitanati da Monica Scafati, vice dirigente, con Marco Balucani, Massimiliano Giardinetta, Stefano Chiacchella e Marco Mariucci), la dirigente Francesca Volpi, il vice sindaco Gianluca Tuteri, il consigliere Francesco Zuccherini. Più genitori, nonni, rappresentanti dell’associazionismo a far festa per questo “murale” ricco di significato.

Pretesto e spunto di partenza un docufilm “Vado a scuola” che racconta quattro vicende esemplari di bambini di varie parti del mondo (Kenia, Marocco…), impegnatissimi in una orgogliosa rivendicazione del proprio diritto alla formazione. Segni e sogni provenienti da una realtà che ci ricorda lontanissimamente tempi in cui, anche per noi, era un’avventura andare a scuola e crescere. Per imparare a essere “più uguali”.

Belli, in proposito, i commenti dei bambini della Rodari che hanno argomentato con spirito critico, confrontando la propria situazione di privilegio, rispetto a quella di chi non gode di tale e tanto favore. Naturalmente, non poteva mancare un appassionato girotondo che ci ricorda “quanto è grande il mondo” e come sia afflitto da tanti problemi. Da affrontare a muso duro, ma anche col sorriso. In questi tempi avari di gentilezza.

Il murale racconta di “fragolina”, di un Drago dell’acqua, di una scuola e di un contesto in cui natura fa rima con umanità. Un mondo ideale. Ma il futuro non si costruisce forse su modelli di perfezione? E sulle illusioni. Che possono, con l’ottimismo della volontà (diceva Gramsci), diventare concretezza. Lasciamoli diventare grandi, augurando loro di crescere senza guastarsi e senza rinunciare all’innocenza. Auspicando un mondo in cui “buon giorno” significhi veramente “buon giorno”.

Murale alla scuola Rodari di Perugia

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