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Lunedì, 29 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Perugino 2023. Una mostra che asseconda scoperte

Così non sono più due, ma tre, gli autoritratti di Pietro. E si spiazza perfino Sgarbi

Perugino 2023. Una mostra che asseconda scoperte. Non sono due, ma tre – ad oggi – gli autoritratti di Pietro.

Una vera “rivelazione”, scaturita da una intuizione di Marco Pierini, che spiazza anche Sgarbi. Non più solo l’autoritratto del Cambio, con sottostante iscrizione autocelebrativa. 

FOTO - Perugino 2023. Una mostra che asseconda scoperte


(foto Sandro Allegrini)

Non è un tizio qualunque l’ultimo personaggio a sinistra dentro l’Adorazione dei Magi (1475) che fa capolino e guarda con aria complice lo spettatore. Ma costituisce un autentico scoop.

Scoperta numero 1. Una spigolatura già individuata da Marco Pierini: ossia quel colletto con la scritta IO, per mano di Pietro, come evidente indicazione che di autoritratto si tratta (foto 2).

Strepitosa scoperta numero 2. Ma la vera rivoluzione copernicana è inclusa nella sezione IV dei Ritratti. Qui c’è infatti un’opera tradizionalmente attribuita a Raffaello, allievo di Pietro. Ma l’opera sarebbe del Perugino e il personaggio lui stesso, autorappresentatosi all’età di circa 45 anni.

L’attribuzione è ufficializzata nella scheda di catalogo. Infatti alla sezione IV.5 dell’Elenco Opere si legge: “Pietro Vannucci detto Perugino, Autoritratto, Firenze, Gallerie degli Uffizi”.

L’accreditamento a Perugino è rigoroso e spiazzante. È avvenuto tramite un percorso che tiene conto di numerosi elementi (distanza tra le pupille, dimensioni ed altro) che dettaglieremo non appena potremo disporre del catalogo. Pierini, in buona sostanza, afferma che dai rilievi effettuati emerge una assoluta coincidenza con l’autoritratto al Cambio. In pratica, Pietro avrebbe utilizzato lo stesso cartone.

Di certo si tratta di una scoperta di assoluta rilevanza. Uno dei tanti frutti succosi prodotti dall’albero di questa mostra strepitosa. E siamo solo all’inizio.

e quella cornice ingombrante con la battuta larga. Ma ci sono anche altre chicche, come qualche cosa in più, come una figurina sulla destra, che era in precedenza velato dalla grossa cornice che impreziosisce lo Sposalizio. Cornice tolta e… particolari aggiunti.

Una mostra che restituisce il giusto ruolo al grande Pietro. Aiutandoci a capire il fenomeno dei perugineschi e dell’influsso artistico-culturale esercitato dal Maestro nella storia dell’arte. Un grande classico-modernissimo, un caposcuola della cui grandezza ci si accorge pienamente. È ora di dirlo apertis verbis all’universo mondo.

Se è vero che i suoi esiti si colgono addirittura nella pittura dell’Ottocento. In quella alta. S’intende.

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