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Venerdì, 26 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Memorie contadine fra storia agricola e antropologia

Opera del mastro falegname Gianni Caponi, con bottega al Borgo Bello

Memorie contadine fra storia agricola e antropologia. Opera del Mastro Falegname Gianni Caponi, con bottega al Borgo Bello. All’interno dell’antico Hospitale in pietra bianca e rosa di Assisi, in adiacenza al complesso monumentale di San Domenico e al Palazzetto dell’Inquisizione.

È l’ultimo esponente di una generazione di Maestri d’ascia e falegnami, capaci di costruire botti e carri agricoli, attrezzi, mobili e oggetti d’uso. Proviene da Bettona, ma poi è emigrato all’estero ed è rientrato in Italia aprendo bottega in proprio.

Gianni Caponi è dotato di rare competenze artigianali e di una straordinaria creatività. Tanto che un collezionista di attrezzi d’antan ha fatto appello alla sua rara abilità per costruire un espositore in cui trovassero posto ben quattro gioghi bovini. Tre “doppi”, come d’uso, per la coppia degli “antenati” dei trattori, ma anche uno per singolo animale, adatto a campetti di agricoltura collinare, spazi esigui, sorretti da muretti a secco. 

FOTO - Memorie contadine fra storia agricola e antropologia. Opera del Mastro Falegname Gianni Caponi, con bottega al Borgo Bello


(foto Sandro Allegrini)

I gioghi avevano varia provenienza ed erano in uno stato non eccelso. Dunque, il bravo Gianni li ha innanzitutto restaurati e ricostruito qualche elemento mancante, in legno e in ferro. Poi ha realizzato il supporto sul quale appoggiarli, uno sopra l’altro. Una vera e rarissima esposizione. Come valore aggiunto, posteriormente al supporto è stata collocata una gigantografia che rappresenta i genitori del committente, e frasi che fanno riferimento al suo mondo biografico e affettivo.

Il risultato ha attratto decine di curiosi, desiderosi di vedere quella meraviglia di cui si parla parecchio in corso Cavour. Tutti vogliono ammirarlo, prima della consegna.

Altro capolavoro: l’ideazione e costruzione di un supporto per un paio di originali corna bovine. Si trattava di posizionarle su un idoneo supporto che le tenesse in posizione, come se comparissero ancora sulla cervice di un bovino.

Altro lavoro, quello di supportare un corno singolo. Oltre al ceppo di sostegno, Gianni Caponi ha costruito un “cornetto” all’interno del quale ha posizionato la “cotarella”, strumento un tempo utilizzato per affilare la falce. Aggiungendo, a ulteriore spiegazione e abbellimento, una falce metallica in miniatura, costruita con le proprie mani.

L’insieme costituisce un unicum, degno di figurare non solo nel salone di casa del committente. Ma anche in un qualificato museo della civiltà contadina. Perché non pensarci?

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