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Domenica, 28 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Perugia, capitale del sesso mercenario? Macché! Nessun lenocinio. Il Comune non ne sapeva nulla

L’assessore Merli: “Nessuna concessione degli Uffici all’occupazione di suolo pubblico

Si è trattato – dice l’assessore alla Sicurezza  –  di un’iniziativa “mordi e fuggi”.

L’interrogazione consiliare. I consiglieri Fabrizio Croce e Sarah Bistocchi interrogano la Giunta per sapere perché sia stata concessa un’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico per la campagna pubblicitaria promossa dal sito “Escort advisor”.

Ecco le prime parole. Suona la risposta di Luca Merli. Che nulla sa di escort maschili e femminili a domicilio. Offerta conveniente o meno che sia.

Di che si tratta. Escort Advisor è il sito per trovare le recensioni delle migliori accompagnatrici in Italia. Organizza incontri con donne, trans, girl, mistress e sex worker di ogni tipo.

La Campagna in atto era intitolata “Non cascarci anche tu” ed era volta ad orientare gli utenti della rete nel servirsi della piattaforma basata sulle recensioni rilasciate dagli stessi clienti, piuttosto che su anonimi annunci online. Equivoci e truffaldini. Insomma: cerchi una lady e ti ritrovi uno scorfano. Ma se ti appoggi, si fa per dire, a quel sito… potrai trovare le dritte giuste.

Cosa è accaduto. “Da ottobre – rilevano gli interroganti –  alcune piazze del centro di Perugia  e di altre città d’Italia ospitano strutture o fantasiosi manufatti ideati per promuovere quell’iniziativa”.

Aggiungono. “L’apparente innocuità della strategia promozionale non rende meno grave il fatto che si parli di prostituzione femminile (ma anche maschile) e che a promuoverla sia una azienda che si alimenta di sesso a pagamento”.

Rilevato che il sesso mercenario non è più reato, si osserva che “questa iniziativa pare contraddire nella sostanza almeno il concetto di etica nella pubblica amministrazione, laddove viola il rispetto della dignità delle cittadine e dei cittadini”.

Dunque, informarsi, prima di concedere. I gruppi Pd e Ipp chiedono ragione del come mai  nessuno abbia ritenuto necessario informarsi precedentemente sul settore di attività coperto dal committente di tale campagna e sul significato della stessa”.

Non ne sapevamo niente, dice Merli. Questi hanno fatto furbi, senza pagare dazio. “Nessun ufficio ha rilasciato alcuna autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico per la realizzazione dell’iniziativa in oggetto”.

Se ne avessimo avuto sentore, li avremmo bloccati e sanzionati per occupazione abusiva, ma ormai è troppo tardi, non essendoci più la flagranza. E la legge non prevede la sanzione ex post.

Fate più attenzione. Replica Croce. È già la seconda volta che accade una cosa del genere.

Sex advisor: croce e… delizia dei perugini.

PS. È fuori discussione la riapertura delle Case di tolleranza che, a Perugia, trovarono fertile terreno con almeno tre strutture ufficiali (L’Italia e la Moroni, in via del Prospetto; la Bianca in via Corrotta e poi in via del Poeta). Ce ne dà testimonianza lo schizzo (sulla chiusura, ex legge Merlin) realizzato dal pittore perugino Franco Venanti. Per non citare le pagine memorabili di Indro Montanelli nel suo Addio, Wanda ("Quando l'Italia tollerava", commentò con nostalgia Giancarlo Fusco). A nostro avviso, non c’è nulla da rimpiangere. Anche se l’attuale situazione dell’offerta on the road, e perfino a domicilio, a Perugia come altrove, è un aspetto poco edificante della faccenda. Non solo e non tanto per la morale, pubblica o privata, ma per il rispetto delle persone.

Foto - Ma a Perugia "non si tollera"

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