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Lunedì, 29 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Lo scandalo di via del Forte. Inguardabile, impercorribile.

In piena acropoli, a lato del Palazzo Cesaroni, fra buche e rattoppi

C’era una volta la libreria Simonelli (prima dell’attuale Feltrinelli) e, a seguire, la Standa. È sempre stata una bretella parallela a corso Vannucci che mette in connessione piazza della Repubblica con piazza Italia: due nomi che chiamare “evocativi” non è un paradosso.

La Repubblica e l’Italia – posto che qualcuno si avventuri ad entrare in via del Forte – non godono di buona salute... stradale.

Anche il nome -  che evoca la Rocca Paolina, e una storia identitaria, sebbene esorcizzata - è poco onorevolmente rappresentato.

Alla confluenza della piazza col monumento equestre, quell’enorme impalcatura che sembra eterna.

La porte su Palazzo Cesaroni sono scarabocchiate e ridotte all’ecce homo.

Ma le condizioni più deplorevoli sono quelle della strada: a schiena d’asino, con “zainelle” in pietra serena, parzialmente scollate, e parte centrale incatramata.

Buche consistenti, autentiche trappole per pedoni, punteggiano tutto il percorso.

C’è chi aveva promesso che sarebbe stata completamente rifatta lastricandola, in analogia con l’adiacente coso Vannucci. Anche se, alla prova dei fatti, si è visto il pessimo risultato nel tempo: con le lastre che si sfaldano e si sbriciolano.

Come sia, e quale possa essere la soluzione prescelta, certo è che quella strada in piena acropoli costituisce un pessimo biglietto da visita per chi vi si avventuri. Recandosi anche nel bel ristorante inziale. O percorrendola – a suo rischio e pericolo – fino a piazza Italia.

Foto - Lo scandalo di via del Forte

(Foto Sandro Allegrini)

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