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INVIATO CITTADINO Il vescovo Marco Salvi, da noi contattato, si astiene dal fare commenti sulle presunte apparizioni della Vergine

Quel decreto è inappellabile, la Commissione parla chiaro

Don Marco lo dice chiaro e tondo: “Sono sotto assedio mediatico. Magari più avanti”. Risponde così al cronista che lo sollecita.

Lo avevamo chiamato in causa in quanto già vicario del cardinale Gualtiero Bassetti. E assai legato a Perugia. Che, si parva licet, è forse la più mariana tra le città italiane.

Perugia, città mariana. Ne fa fede l’elevatissimo numero di chiese intestate alla Madonna. Insieme alle sacre icone che rappresentano la Madonna delle Grazie, cui i perugini sono legati da antica devozione.

Sono infatti ben quattro queste rappresentazioni tra arte e devozione.

La prima in un pilastro della chiesa cattedrale (opera attribuita a Giannicola di Paolo) dove don Marco ha tante volte celebrato l’eucaristia.

Nel monastero delle clarisse di S. Agnese (“Madonna delle Grazie e Santi”) del Perugino e quella nella chiesa di S. Agostino, certamente posteriore.

Senza trascurare la più antica (tre-quattrocentesca) in affresco, distaccata dalla costruenda Rocca Paolina e trasferita in Santa Maria Nuova [altro servizio nei prossimi giorni].

… e la visita della Vergine di Lourdes di sabato a Santa Maria Nuova, con straordinario afflusso di fedeli oranti.

INVIATO CITTADINO Folla di fedeli a Santa Maria Nuova ad accogliere la Madonna Pellegrina

Si diceva: la Commissione. Il cui referto è assolutamente trasparente.

Un teologo, un mariologo, uno psicologo e un canonista, con la consulenza esterna di alcuni specialisti (ascoltate le testimonianze provenienti dal territorio e considerata la figura di Maria nella Tradizione della Chiesa e nella viva fede del popolo di Dio) a ribadire una inoppugnabile verità.

Mettendo la parola fine, attraverso l’ufficialità del decreto, sullo sbandierato fenomeno delle presunte apparizioni e ciò che ne consegue.

Vietando il culto. Nel corretto esercizio delle prerogative a giudicare sulla veridicità delle apparizioni e, di conseguenza, proibendo il culto. E perfino la preghiera e la catechesi alla Sig.ra Gisella Cardia (all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla), al Signor Gianni Cardia e a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti.

Pentirsi e purificarsi. Ma non basta. La decisione include un suggerimento: quello di compiere un percorso di purificazione e discernimento. Perché il Cuore di Maria è grande e la Chiesa, come Cristo, perdona.

E quei 123mila euro donati da un devoto per la costruzione di un tempio in zona apparizioni? Con questo fatto la Chiesa non c’entra. Sarà l’autorità giudiziaria a stabilire il se e il come procedere all’eventuale restituzione.

Divieto chiaro per i fedeli. Sancito, dal vescovo di Civita Castellana (il nostro caro don Marco), il divieto a recarsi in un luogo asseritamente sede di apparizioni che si configurano come abuso della credulità popolare. Ma su questo dovrà pronunciarsi la procura.

Ascoltati e smentiti. Esito non diverso avrebbe partorito l’ascolto dei presunti veggenti. Che restano non solo privi di riconoscimento ecclesiale, ma finiscono anche con l’essere palesemente smentiti circa la veridicità delle loro affermazioni. Praticamente sbugiardati. In quanto, sebbene sotto giuramento, non avrebbero riferito fatti e circostanze rivelate invece a mezzi di stampa e televisioni.

Dunque, un inevitabile the end. Con tutte le conseguenze di carattere civile e penale che le autorità riterranno di poter individuare nei comportamenti messi in atto.

Non più Maria ma suo Figlio. Un’ultimora ci avverte che Gisella, attualmente, non riceve più messaggi dalla Madonna, ma da Gesù. Fonte più autorevole?

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