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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Eccellenze dell'Umbria, Andrea Impero: "L'importanza di fare squadra per far 'crescere' il territorio"

Lo chef di Elementi Fine Dining di Borgobrufa punta sulla regione: "Ha grandi potenzialità. Non c'è solo la Toscana"

L'Umbria ne ha di punti di forza. Di eccellenze che la collocano almeno al livello della Toscana, la vicina più "blasonata" e conosciuta. Ma la differenza si sta sempre più assottigliando, in una gara che non ha vincitori, perché l'obiettivo non è la classifica, ma che punta a esaltare quei patrimoni, gastronomici e non, che la regione e quelle forze che fanno delle materie prime e delle risorse dei piccoli grandi capolavori. Andrea Impero, chef fresco di stella Michelin, alla guida della cucina di Elementi Fine Dining del Borgobrufa resort, ha una sua convinzione che sta in un segreto semplice: collaborazione. La collaborazione è il segreto per far crescere la regione dal punto di vista enograstronomico. Una collaborazione che passa per la condivisione e la conoscenza reciproca, tra chi produce, chi trasforma e chi consuma. La materia prima non manca. E Impero questa convinzione la concretizza nel percorso degustativo che propone e che ha recentmente presentato. La sua "Visione" dei sapori umbri è questo: una esaltazione, nella rilettura, delle tipicità territoriali: dal piccione alla roveja, dalla carpa alla ricotta della Valnerina. 

"Questo menu rappresenta per me non solo una sintesi del lavoro fatto fino a ora, ma anche un punto di partenza per nuove esplorazioni. È un invito a viaggiare nel tempo e nell’Italia Centrale con me, attraverso i sapori, i gesti, gli incontri che hanno scandito la mia vita, la mia ricerca in cucina e che voglio condividere con voi - spiega lo chef - fare cucina è tecnica, creatività, ma anche sensibilità nel tirare fuori attraverso un piatto, la profondità delle storie che ogni ingrediente può raccontare perché portatore di cultura e tradizioni inestimabili”. - "L'obiettivo del nostro nuovo menu è duplice” - continua lo chef Andrea Impero - “Vogliamo sensibilizzare sul valore e sull’ importanza delle piccole realtà agricole, ma vogliamo anche offrire ai nostri ospiti un'esperienza culinaria indimenticabile, accompagnata da un servizio in sala con rituali e gestualità che completano il piacere di cenare da Elementi.”

Nuovi rituali e tradizioni si fondono insieme con la più iconica delle usanze, il servizio del tè. Grazie alla collaborazione con "Cose di Tè", nella portata "Perdersi in un Brodo di Giuggiole", l’iconico infuso si accosta a tre ricette della “Crescionda Spoletina”, dalla più antica, alla ottocentesca, alla futurista proposta di Andrea, elaborata con soli ingredienti vegetali. Il risultato è un dolce va oltre il semplice dessert, una sorta di macchina del tempo che trasporta il gusto della “Crescionda Spoletina” nel contesto del fine dining.

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