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Città di Castello in festa: Giovanni Sciaboni compie cento anni

Un traguardo festeggiato con i tre figli Laura, Sara, Angelo e i propri cari, a cui si è unito anche il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi

Città di Castello in festa. Giovanni Sciaboni, "tifernate doc con una vita intera dedicata alla famiglia e alla terra, tesori coltivati sempre con amore e presenza assidua, come passioni autentiche", scrive il Comune, ha compiuto 100 anni.

Un traguardo festeggiato con i tre figli Laura, Sara, Angelo e i propri cari, a cui si è unito anche il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi. 

"Incontrare persone come Giovanni fa bene al cuore, è un esempio di vita operosa e dedita alla famiglia, ma anche di quella passione per la terra che ha scritto la storia del nostro territorio, dove ha portato benessere e sviluppo economico. L’energia e la vivacità di spirito che trasmettono queste persone, con alle spalle anni resi difficili dalla guerra e dai sacrifici della ricostruzione del Paese, sono davvero contagiosi. Incontrarli e potergli stare vicino arricchisce veramente, perché sanno insegnare e sono un grande patrimonio per la nostra comunità, a cui teniamo molto", scrive il sindaco.

Secondo di sei figli, ricorda il Comune di Città di Castello, "Giovanni è nato a Lugnano il 10 marzo del 1924 ed è cresciuto in una famiglia di 15 persone. Chiamato alla leva a Campiglia Marittima (Livorno) due mesi prima della caduta del fascismo, il 25 luglio del 1943, allo scioglimento della compagnia militare tornò a Città di Castello con un interminabile viaggio, perlopiù a piedi e con mezzi di fortuna. Tra gli aneddoti curiosi della vita nel periodo della guerra, c’è quello che lo vide occuparsi della barba dei “vicini di casa” tedeschi a Lugnano, dai quali fu ingaggiato per provvedere alle necessità della cura quotidiana dell’aspetto. Nell’ottobre del 1950 prese casa al Cornetto insieme al fratello minore Lazzaro, al padre e alla madre. Apprezzato coltivatore di tabacco, ha ricevuto anche un premio dallo storico direttore della Fattoria Autonoma Tabacchi Silvio Donadoni, per il quale iniziò a lavorare nel 1971, dopo una parentesi nel settore del rimboschimento per l’azienda Vincenti. Appassionato di libri e assiduo lettore di giornali, Giovanni ha terminato la carriera lavorativa nel 1984, all’età di 60 anni. La pensione però non ha significato l’addio all’amata terra. Fino al 1990 ha lavorato infatti per la cura del tabacco nei seccatoi, senza mai perdere di vista il proprio orto, così scupolosamente coltivato da sembrare un salotto. Da quando nel 2020 anche occuparsi della terra è divenuto difficile, Giovanni ha dedicato le giornate a insegnare alla famiglia tutti i suoi segreti. Uno dei modi con i quali ha sempre amato i propri cari per 100 anni".

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