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Kiki Six ultimo atto. Chiude il negozio Vanto di corso Vannucci 2 e apre un nuovo store Guarducci. Da rumor a certezza

Kikisix ultimo atto. Chiude il negozio ‘Vanto’ di corso Vannucci 2 e apre un nuovo store Guarducci. Da rumor a certezza. Pare che il contratto di locazione sia cosa fatta. Come al solito, coi buoni uffici del “princeps locatorum” Vittorio Settequattrini, noto intermediario immobiliare e punta di diamante del domino o puzzle che investe l’acropoli. Dove (deprecabili) chiusure e (auspicabili) aperture si alternano in un instancabile turbillon.

Quel negozio di abbigliamento in franchising aveva prodotti dignitosi a buon prezzo. Tanto che non sono poche le giovani che si affacciano alla vetrina di quell’esercizio ormai desolatamente vuoto e ne rimpiangono i fasti.

Ma la dura legge dell’economia non si può eludere. E per pagare canoni salati occorrono fatturati consistenti.

Ed ecco affacciarsi sulla scena il patròn del cioccolato. Guarducci, che ha già uno store in vescovado e un secondo negozio sotto le Logge di Braccio, non si lascia sfuggire l’occasione di fare il tris. Anzi: un vero e proprio tridente col quale coprire ad ampio raggio il settore del cioccolato, su cui domina incontrastato con la sua Kermesse e tanto altro.

Una scelta impegnativa, con oneri e onori messi in conto da un business man cui vengono unanimemente riconosciuti un infallibile fiuto e un’indiscutibile competenza.

Una notizia buona per Perugia. A conferma di una vocazione storica che radica ai primi del secolo breve. Piazza IV Novembre, o piazza Grande, diventa ancora più grande all’insegna della dolcezza.

Un po’ di storia di giornalismo… personale.

Quei locali furono sede di uno storico Caffè agli inizi del secolo. Poi sede della CIT (Compagnia Italiana Turismo) e di negozi. Nel corso dell’ultima trasformazione, tolti i pannelli che li occultavano, si scoprirono decori, stucchi, medaglioni liberty, maschere, elementi di stile floreale, un orologio, una grande specchiera frontale. Poi, tranne le parti alte, tutto fu colpevolmente occultato da nuovi pannelli. Fummo i primi a svelare le bellezze scoperte e a stigmatizzare la loro ricopertura.

Ma veniamo all’oggi e a un suggerimento a favore della città.

Pare il caso di fare oggi appello alla sensibilità dell’architetto Eugenio Guarducci che, notoriamente, è un estimatore dell’arte e della storia perugina.

Quelle meraviglie di Art déco meritano un adeguato restauro. Lo dobbiamo alla storia della città. Frammenti di quello specchio e altri materiali furono dispersi. Con le tecniche di restauro attuali non è però difficile restituire dignità a quei reperti. Lo faccia. E avrà riconoscenza e una stima ancora più grande da parte della civitas perusina.

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