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Umbria Mobilità, la lotta di Cgil e Cisal non si ferma: "La vertenza continua"

I sindacati continuano ad essere contrari alla proposta di spacchettamento del Tpl umbro in 4 lotti: “Vorremmo dire a chi governa questa regione che togliere risorse a tutto ciò che è pubblico per destinarlo ai vettori privati si è dimostrato non essere la cosa più utile”.

Al netto del sesto sciopero contro lo spacchettamento dei trasporti pubblici dell’Umbria in quattro lotti  annunciato dalla Regione Umbria, Filt Cgil e la Faisa Cisal proseguono insieme sulla strada del contrasto a questo progetto ritenuto "dannoso per lavoratori e cittadini". Ciro Zeno, segretario generale della Filt Cgil, si rivolge a Palazzo Donini: "Vorremmo dire a chi governa questa regione che togliere risorse a tutto ciò che è pubblico per destinarlo ai vettori privati si è dimostrato non essere la cosa più utile. Lo abbiamo visto con la sanità e lo stiamo osservando con il trasporto pubblico locale, forse è il caso di cambiare rotta perché così si sta affossando l’Umbria". 

L’avvio della gara per il Tpl in Umbria "era previsto per gennaio 2023 e ancora nulla è stato fatto". Come sottolineato dai sindacati, "non si è realizzato nemmeno il cambio di gestione del trasporto sul ferro, invece si è verificato il cambio guida di Umbria Mobilità, l’agenzia che dovrebbe far partire la gara". 

Fatta questa premessa Zeno sottolinea che il rapporto di questa regione con le organizzazioni sindacali è ai minimi termini: "Per mezzo della stampa abbiamo appreso che ci sono stati dei cambi ai massimi vertici di Umbria mobilità per problemi di bilancio e problemi organizzativi. Questo ci preoccupa perché siamo in piena costruzione di una gara e siamo già in ritardo. - continua Zeno - Ci piacerebbe avere chiarezza dall’assessore Melasecche e dalla presidente Tesei, per poter dare certezze ai lavoratori che viaggiano nell’ombra e non sanno se sarà garantito il loro lavoro". 

Secondo Filt Cgil e la Faisa Cisal proporre una gara con 4 lotti significa "creare la precarizzazione dei lavoratori, soprattutto se si pensa ai tagli già fatti al trasporto nel periodo non scolastico". Entrambe le organizzazioni sindacali "auspicano inoltre un dialogo con la Regione per capire se gli investimenti fatti per l'aeroporto di Perugia equivalgono al taglio strutturale sul Tpl". "Speriamo che l’ente preposto ci dia delle risposte", conclude Christian Di Girolamo, segretario Faisa Cisal Umbria.

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