rotate-mobile
Alto Tevere Today

A Città di Castello la prima officina "condivisa" d'Italia

Una settantina i soci e appassionati di due ruote che utilizzano il laboratorio per restauri e riparazioni. E dove ognuno dà il suo contributo

A Città di Castello, la prima officina “condivisa” in Italia, un progetto unico nato dieci anni fa dalla passione per i motori e le due ruote di un gruppo di amici “centauri” che poi hanno fondato una associazione la Ferro-E Motus che oggi conta oltre sessanta iscritti. Un'officina di idee, nei piccoli ma funzionali locali in via Tina, dove c’è sempre una moto da restaurare, ringiovanire, trasformare. A rotazione i soci possono usufruire dell'officina attrezzata di tutto punto per realizzare progetti prendendone parte in maniera attiva "sporcandosi le mani" o semplicemente per fare manutenzione ai propri "ferri" a due ruote guidati da uno staff di esperti e appassionati di meccanica. “Ad oggi – dichiara il presidente, Matteo Barbagli, dal 2014, anno di fondazione, alla guida dell’associazione - abbiamo restaurato e trasformato tantissime moto ed ognuna di loro ci ha regalato momenti da condividere di progettazione e realizzazione, creando quella che noi chiamiamo cultura. Siamo arrivati ad ottenere dei risultati degni delle officine piu' blasonate: da molti anni sfoggiamo le nostre creazioni su calendari realizzati con foto artistiche delle moto condotte anche da bellissime ragazze provenienti dal nostro territorio.” Mentre parla e racconta il progetto unico e mutuato all’estero nella lontanissima Australia, il presidente, ci indica con soddisfazione l’ultimo intervento, che a turno, un nutrito e qualificato staff di meccanici-associati, sta mettendo a punto: l’ultima “creatura” pronta alla prova su strada dopo un meticoloso maquillage. “Stiamo realizzando una Honda cb650 di un socio, moto iconica degli anni ‘70. Era una vecchia signora che sta ritrovando, giorno dopo giorno, il suo smalto e fascino iniziale, grazie ad un lavoro collegiale a 100 mani: una volta definito il rendering finale con il proprietario si inizia il disassemblaggio, poi c’è chi si occupa del telaio, chi del motore, chi segue gli acquisti dei componenti, chi la verniciatura e poi la messa a punto, un lavoro sempre sotto gli occhi attenti e critici di tutti i frequentatori della nostra sede”, precisa Barbagli affiancato dagli amici che da sempre hanno condiviso la passione per le moto e dato vita a questo progetto di grande valore sociale, non solo sportivo e hobbystico. La Ferro-E Motus nasce nel 2014 ed oggi a distanza di dieci anni è un progetto unico in evoluzione dove personalità e competenze diverse contribuiscono a creare un luogo di incontro, uno spazio dove nascono amicizie e collaborazioni. “La Ferro non crea solo special ed eventi – sottolinea Francesco Nocchi, socio storico dell’associazione - crea nuove strade da percorrere. Tutti i giovedi presso la nostra sede, gli iscritti si ritrovano per organizzare eventi. Un luogo di estrema aggregazione che mette a disposizione l’esperienza e la passione di un gruppo di motociclisti.” Ad oggi la Ferro-E Motus conta più di 60 soci di varia provenienza sociale e professionale dai 16 ai 70 anni, fra loro alcune “lady biker”: tutti partecipano in maniera attiva alla vita della associazione. “Ferro-E Motus – continua il Presidente Barbagli - ha portato a Citta' di Castello la manifestazione “The Distinguished Gentleman's Ride!”, una manifestazione benefica che si svolge il 19 maggio in piu' di 800 città in 101 paesi nel mondo, una parata benefica dove i manifestanti si mettono in sella alle proprie moto vestiti in maniera elegante per una buona causa : la salute dell'uomo, esorcizzando lo stereotipo del motociclista brutto e cattivo. “Con questa iniziativa raccogliamo molto denaro per la ricerca sul tumore alla prostata e in collaborazione con la A.A.C.C. (associazione altotevere contro il cancro) anche fondi con il nostro progetto “Hold Fast” per dare un contributo per l'acquisto di presidi ed apparecchiature che verranno donate al centro oncologico di Citta' di Castello.” “Un'altra iniziativa che ci contraddistingue e' la “Apecchiese tranquilla”, per la quale abbiamo raccolto centinaia di firme in passato per richiedere il rifacimento del manto stradale della Sp257 Umbro-Marchigiana, una delle strade predilette dai motociclisti di tutta Italia: una richiesta che ha dato i suoi frutti. Stiamo ancora chiedendo la implementazione dei presidi di sicurezza per motociclisti ovvero le barriere sulle curve piu' pericolose. La manifestazione raduna ogni anno centinaia di centauri che come noi credono che la moto non sia solo andare forte, che percorrono la nostra amata strada “apecchiese”, troppe volte teatro di brutti incidenti,  a velocità di codice stradale in un lungo serpentone che vuole dimostrare  la bellezza del viaggiare in libertà e in sicurezza godendosi il paesaggio e cercando di dare il buon esempio.” Ferro-E motus ha organizzato poi insieme alle scuole professionali di Città di Castello incontri per sensibilizzare i ragazzi alla sicurezza stradale, cercando di scostarli dallo stereotipo mediatico della motocicletta da corsa, introducendoli nel concetto della passione per le moto classiche e la meccanica. Mentre il progetto della officina condivisa e la programmazione annuale delle iniziative procede in maniera spedita il Presidente Barbagli e i soci dell’associazione ci tengono a rendere noto di aver partecipato ad un bando comunale per la rivalorizzazione di immobili di proprietà della Regione Umbria per poter avere spazi piu' idonei per le attività associative: “lo abbiamo vinto presentando una attenta pianificazione di restauro e di investimento per il locale interessato, ma ancora ad oggi non abbiamo avuto la assegnazione, questo e' il nostro sogno nel cassetto, riuscire ad ottenere uno spazio adeguato per continuare a fare quello che piu' ci appassiona e utilizzarlo per stare insieme e per fare del bene”, conclude Barbagli trovando nell’assessore allo Sport e Lavori Pubblici del comune di Città di Castello, Riccardo Carletti un attento interlocutore: “l’attività che l’associazione porta avanti con passione e crescente seguito ed il progetto di officina condivisa che la rende unica in Italia rappresenta da tempo un punto di riferimento anche per l’amministrazione comunale su diversi versanti della comunità locale. Le istituzioni sono da sempre al loro fianco in questa attività divulgativa e di sensibilizzazione dei temi legati alla guida sicura, al rispetto delle regole, alla viabilità e alle iniziative di solidarietà e coesione sociale”. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A Città di Castello la prima officina "condivisa" d'Italia

PerugiaToday è in caricamento