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Lunedì, 29 Aprile 2024
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La scoperta - Il fabbricato viaggiatori della stazione ferroviaria di Ponte San Giovanni: un'architettura d'autore inattesa

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Paolo Belardi, professore ordinario di Composizione architettonica e Urbana dell'Università di Perugia

Riceviamo e pubblichiamo la scoperta dell'équipe di Paolo Belardi, professore ordinario di Composizione architettonica e Urbana dell'Università di Perugia, sul fabbricato viaggiatori della stazione ferroviaria di Ponte San Giovanni. 

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Dieci anni fa pubblicai un libro, titolato “NAU. Novecento Architettura Umbria” ed edito da “Il Formichiere” di Foligno, che raccoglieva in forma di miscellanea una serie di saggi critici scritti da più autori, ma dedicati monograficamente alle architetture più significative realizzate in Umbria nel XX secolo e dintorni: dalla casa della GIL di Agnoldomenico Pica a Narni alla scuola materna “Dr. Senatore Borletti” di Marco Zanuso a Gubbio, dalla casa Lina di Mario Ridolfi a Terni alla sede degli uffici del Monte dei Paschi di Siena di Bruno Signorini a Perugia fino al liceo scientifico di Mario Botta a Città della Pieve. Scrissi anche una breve premessa, che conclusi augurandomi di poter aggiungere nel tempo altre architetture d’autore degne di attenzione e di valorizzazione.

Un augurio che si è avverato puntualmente (penso in particolare alla chiesa di San Lorenzo, realizzata nei pressi di Bevagna su progetto di Piero Sartogo) e che è stato rinnovato dalle recentissime ricerche storico-archivistiche condotte dall’architetto Monica Battistoni durante il lavoro di tesi svolto nell’ambito del corso di Dottorato Internazionale e Industriale in Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia coordinato dal professore Filippo Ubertini. 

Il fabbricato viaggiatori della stazione ferroviaria di Ponte San Giovanni: un'architettura d'autore inattesa

Monica Battistoni, infatti, impegnata a riprogettare sotto la guida mia e della collega Eliana Martinelli il centro-città di Ponte San Giovanni, ha frequentato con assiduità l’Archivio Fondazione Ferrovie dello Stato, rinvenendo documenti testuali, grafici e fotografici che hanno rivelato l’autorevole paternità del progetto del fabbricato viaggiatori della stazione ferroviaria ponteggiana, attribuendolo all’architetto Corrado Cameli: che non è un nome prestigioso nell’ambito della storia dell’architettura italiana, ma che è un nome di primo piano nell’ambito della storia dell’architettura delle stazioni ferroviarie italiane.

Cameli infatti, dopo avere svolto il proprio apprendistato professionale sotto la guida diretta di Roberto Narducci, e quindi sotto la guida indiretta di Angelo Mazzoni, è stato uno degli architetti più prolifici dell’Ufficio Progettazione delle Ferrovie dello Stato Italiane, firmando progetti di grande interesse: dal fabbricato viaggiatori della stazione di Francavilla al mare (1948) al fabbricato viaggiatori della stazione di Senigallia (1950) fino alla stazione sopraelevata di Pescara, progettata a livello di massima sin dal 1946, ma tradotta a livello esecutivo nel 1962 e inaugurata solo nel 1988 dopo una lunga gestazione, imputabile in buona parte al carattere innovativo della particolarissima soluzione tipologica adottata.

Non a caso, a ben guardare, il fabbricato viaggiatori della stazione ferroviaria di Ponte San Giovanni, realizzato su progetto di Cameli nel 1956 in sostituzione del precedente, cancellato dal bombardamento del 19 dicembre 1943, tradisce una mano felice. Soprattutto verso il fronte strada, dove il carattere elementare del corpo di fabbrica, rivestito con una sapiente cortina di mattoni di laterizio, è contraddetto da una grande vetrata centrale, ritagliata da un arco ribassato in calcestruzzo armato che dà forma alla pensilina d’ingresso. Dopo questa scoperta, tanto significativa quanto inattesa, possiamo guardare con maggiore consapevolezza e attenzione il fabbricato viaggiatori della stazione ferroviaria di Ponte San Giovanni. Perché, anche e soprattutto in architettura, l’occhio vede quello che la mente conosce.

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