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Lunedì, 29 Aprile 2024
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IL BLOG di Franco Parlavecchio | Da un anno la Presidente Meloni governa il Paese: cosa è cambiato, quel filo che lega a Draghi

Quando un Governo gongola perché ubriacato da sondaggi favorevoli e tornate elettorali vincenti, inizia a straparlare di riforme istituzionali, inventandosi l’ostacolo fatto su misura.
 
Indipendentemente da ciò che viene proposto, ci si dimentica che questo è un film già visto nel quale abbiamo osservato naufragare altri Governi sotto i colpi di referendum o di calcoli sbagliati sulle maggioranze qualificate. È appena trascorso poco più di un anno per la prima donna Presidente del Consiglio che astutamente ha mescolato il programma elettorale trasformandosi in una sorta di Draghi bis.
 
La figura della Presidente in luna di miele con gli elettori ha fatto dimenticare che quello che doveva diventare un Governo in totale discontinuità con i precedenti, si è mutato in una estensione del passato, soprattutto rispetto alla politica internazionale, al punto che lo stesso Draghi nelle sue ultime dichiarazioni è sembrato meno europeista di Giorgia Meloni. Niente di strano perché tra il clamore della campagna elettorale e la realtà di un governo nazionale si aprono le porte della concretezza.
 
Indipendentemente dalle idee e dalle posizioni politiche finora espresse, non possiamo togliere il merito alla Presidente di non aver scalfito in alcun modo la sua grande popolarità. Sono emerse capacità politiche tipiche di una formazione d’altri tempi, spesso apprezzata dagli osservatori esteri più che da quelli interni. Il vero problema è la compagine di Governo che, a parte qualche eccezione, risulta completamente distante o inadatta al ruolo.
 
Tra queste eccezioni va riconosciuta al Ministro della Giustizia Nordio una posizione da protagonista attivo su un tema che tutti i predecessori hanno deciso di tralasciare per evitare di inimicarsi una delle caste più corazzate della nostra storia repubblicana, un gruppo intoccabile se non dagli scandali interni alla stessa magistratura.  Per la prima volta, con una boccata d’aria di stampo liberale, viene affrontato in modo serio il tema della separazione delle carriere dei magistrati, altri ministri meglio non parlare, le loro sparute dichiarazioni sono sufficienti a descriverli.
            
 Complesso se finalmente.si è messo mano al reddito di cittadinanza e allo stesso tempo si è voluto dare un segnale rispetto agli extra profitti delle banche, rimane molto forte la delusione sul tema della sicurezza perché le nostre città sono sempre più insicure.
 
La grande fortuna di Giorgia Meloni è quella di giocare a carte da sola. Fin quando l’opposizione sarà composta dal Giuseppi Cinque Stelle e da Elly nel paese delle meraviglie, l’unico nemico di Giorgia è Giorgia.
 
 

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