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PROVINCIA Marsciano

Marsciano, assemblea pubblica e lettera alla Regione per rivedere il piano di ridimensionamento delle scuola

Genitori preoccupati per il destino delle strutture periferiche del territorio e per l'ipotesi di accorpamento

Le famiglie dei bambini delle scuole della Media valle del Tevere sono molto preoccupate per il futuro delle scuole del territorio a cause delle proposte di cambiamenti nell'organizzazione scolastica della zona. Per questo lunedì 20 novembre, alle ore 21, alla sala Capitini di Marsciano si terrà un’assemblea pubblica nella quale chiediamo di essere informati sulla reale situazione.

"Nell’ultimo periodo, infatti, ci sono state proposte di cambiamenti sostanziali nell’organizzazione scolastica di questa zona, cambiamenti che potrebbero avere effetti devastanti per il futuro dei nostri bambini e del nostro territorio - si legge in una nota dei genitori - Progetti di modifica dei quali non si conoscono bene i contorni, le ragioni e le conseguenze, dei quali siamo stati messi a conoscenza solo dopo che alcune scelte erano già state prese. Come rappresentanti dei genitori del Primo e Secondo circolo didattico di Marsciano chiediamo che gli amministratori comunali di Marsciano, Monte Castello di Vibio, Fratta Todina e Collazzone, insieme ai dirigenti scolastici, vengano a farci capire perché si è deciso di stravolgere una situazione che da anni consente ai nostri bambini di andare a scuola in maniera serena e costruttiva".

Le famiglie hanno in mente una raccolta di firme per chiedere alla Regione di fermare il dimensionamento scolastico e di rimandarlo per consentire che ci sia un vero dibattito che coinvolga l’intera comunità della Media Valle de Tevere, per evitare che ci siano sbilanciamenti incomprensibili tra territori. In particolare con le proposte che fino ad ora sono state avanzate il territorio di Marsciano rischia di essere messo in seria difficoltà, con prospettive complesse e possibile perdita di offerta formativa, oltre che una chiara dispersione degli investimenti fatti fino ad ora nelle scuole più piccole che andrebbero buttati al vento.

"Per sostenere la necessità di fermarsi e discutere abbiamo mandato una lettera alla Regione, ai comuni interessati, ai circoli didattici, all’istituto omnicomprensivo Salvatorelli – Moneta, all’ufficio scolastico regionale e all’ufficio scolastico provinciale - conclude la nota - Speriamo che il nostro grido di allarme venga raccolto e che si torni a ragionare insieme piuttosto che dare spazio a inutili campanilismi e lotte incomprensibili tra territorio a danno dei nostri bambini. Si sta parlando del futuro dei nostri figli e delle scuole del territorio. Abbiamo il diritto di partecipare alle decisioni che vengono prese, e non di subirle in maniera passiva".

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