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La bottega del Perugino e l’arte ottocentesca. Una mostra che esplora le connessioni di diverse epoche

“Rinascimento in bottega. Perugino tra i grandi della storia” al Museo Civico di Palazzo della Penna dal 29 ottobre fino al 28 gennaio 2024

L’anno delle celebrazioni per il cinquecentenario dalla morte del grande pittore umbro Pietro Vannucci stanno per concludersi e il canto del cigno dell’intero evento è rappresentato dalla mostra “Rinascimento in bottega. Perugino tra i grandi della storia” ospitata dal Museo Civico di Palazzo della Penna. 

“Questa è una mostra affascinante, sapientemente curata e capace di offrire una chiave di lettura del tutto insolita, basata su un approccio sofisticato e interessante, da storico dell’arte” spiega Ilaria Borletti Buitoni, presidente del Comitato promotore delle celebrazioni per il quinto centenario della morte del Perugino, rivolgendo durante la presentazione della mostra le sue lusinghiere parole ai curatori Cristina Galassi e Francesco Federico Mancini, docenti di storia dell’arte all’Università di Perugia.

Sono 40 le opere esposte, provenienti da alcuni dei più prestigiosi musei nazionali, che presentano al visitatore una visione nuova dell'arte peruginesca, basata sul tema della bottega dell'artista che nasce nel Medioevo con Giotto e si consolida nel Rinascimento con Perugino. La mostra illustra come i pittori dell’Ottocento hanno rielaborato le opere dei grandi rinascimentali creando, attraverso documenti e testi d'arte, una storia per immagini che rivela non solo le abilità tecniche delle botteghe, dove arte e mestiere si univano, ma anche le loro emozioni, aspirazioni, amori, rapporto con il reale e fragilità.

Sottolinea Francesco Federico Mancini, professore ordinario di Storia dell’arte moderna dell’Università degli Studi di Perugia: “La bottega per Perugino era di fondamentale importanza. L’artista gestiva quasi contemporaneamente due laboratori, uno a Perugia e uno a Firenze, per rispondere alle numerose commissioni. Partendo da questa premessa, si dà uno sguardo alle botteghe degli artisti più famosi del Medioevo e del Rinascimento, incontrando personalità di grandissimo livello come Raffaello, Michelangelo, Tiziano e Leonardo. Il tutto non con gli occhi della contemporaneità, ma dei pittori del romanticismo storico dell’Ottocento”.

La mostra è stata inaugurata nonostante le difficoltà causate dalla chiusura delle sale espositive dei mesi passati e la dirigente Maria Luisa Martella ha espresso soddisfazione per aver superato l'imprevisto e ha sottolineato l'importanza del Perugino per l'arte italiana e per il circuito museale di Perugia, che include anche la cappella di San Severo dove si incontrarono il maestro e il suo allievo Raffaello.

Rinascimento in bottega. Perugino tra i grandi della storia

Anche l’assessore alla cultura Leonardo Varasano esprime la sua soddisfazione definendo la tenacia e la professionalità i due elementi fondamentali della mostra, visitabile dal 29 ottobre al 28 gennaio 2024, organizzata dal Comune di Perugia, in partenariato con l’Università degli Studi di Perugia e il Nobile Collegio del Cambio e con il contributo del Comitato per il quinto centenario della morte del pittore.  

“La chiave di lettura prescelta - ha spiegato Cristina Galassi, direttore della Scuola di specializzazione in beni storico artistici dell’Università di Perugia - è la celebrazione dei protagonisti della storia nazionale di cui Perugino fa parte a pieno titolo. La mostra serve a focalizzare il grande patrimonio di artisti su cui conta l’Italia e che hanno forgiato la nostra cultura e la memoria storica nazionale”. 

La mostra offre dunque una panoramica originale e approfondita sulle relazioni tra diverse epoche artistiche, evidenziando il ruolo fondamentale del Perugino nella storia dell'arte italiana. Osservando le opere è facile percepire un contatto preciso con il percorso profondo e creativo che i curatori hanno costruito ed è proprio vero che durante la visita, come ha evidenziato la professoressa Galassi, “ci si trova in una mostra che ci fa familiarizzare con gli artisti”.

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