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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Cannara, è arrivato il momento della raccolta della cipolla in vista della festa

La manifestazione si svolgerà dal 5 al 10 e dal 12 al 17 settembre 2023

È alle porte uno degli appuntamenti culinari più importanti della tradizione umbra. Dal 5 al 10 e dal 12 al 17 settembre ritorna la Festa della Cipolla di Cannara alla sua quarantunesima edizione. 
In questi giorni i coltivatori sono impegnati nella raccolta della cipolla, che dopo aver compiuto il suo ciclo vegetativo è pronta per la manifestazione

Un momento importantissimo quello della raccolta dove l’agricoltore può finalmente toccare con mano il frutto del proprio lavoro. Sono tre le tipologie di cipolla che gli stand gastronomici di Cannara offrono al pubblico, ognuna con sue particolari caratteristiche e proprietà organolettiche. 

Il coltivatore Luigi Ortolani, dell’azienda agricola Palmioli Mirella, spiega: “La nostra è una cipolla particolarmente dolce, soprattutto quella rossa più indicata per essere consumata a crudo. La borettana viene invece cucinata al forno, mentre la dorata viene utilizzata per sughi, soffritti e zuppe”. 

“I cannaresi sono cipollari per antonomasia – ricorda Roberto Damaschi, presidente dell’Ente Festa della cipolla di Cannara – e probabilmente in tutta l’Umbria non c’è connotazione più stretta che a Cannara tra un paese e il proprio prodotto tipico”.

Alle parole del presidente si aggiungono quelle dell’assessore al turismo del Comune di Cannara, Lucia Paoli, che sottolinea: “La cipolla per noi rappresenta tutto, è un simbolo della città. Vi puntiamo tutto e sono quarantuno anni che le prime settimane di settembre organizziamo questa festa che attira moltissime persone”. E ancora: “Stiamo portando avanti un lungo lavoro per ottenere il marchio Igp, Indicazione geografica tipica, speriamo di ottenerlo presto per valorizzare il lavoro dei nostri cipollari”.

I piatti proposti sono moltissimi, fra questi spiccano il bombolone con la crema di cipolla e la parmigiana di cipolle. Maria Oliva Filippucci, titolare dell’omonima azienda agricola, spiega: “Cannara nelle epoche antiche era una palude e il terreno è rimasto particolarmente argilloso e ricco di acqua, caratteristiche queste che danno un sapore unico alle nostre cipolle”. 

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