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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Ambiente, Gesenu punta sulle bioplastiche per gli imballaggi in famiglia e in azienda: si riciclano nell'umido

Parte la campagna di sensibilizzazione dei giovani e dei cittadini adulti. Con Biorepak per fare breccia nei luoghi di lavoro

C'è una plastica speciale che non è inquinante, se ben trattata, che non degrada i nostri mari o montagne ma addirittura può essere riutilizzata all'infinito. Stiamo parlando della Bioplastica, un materiale ancora poco conosciuto che sta entrando sempre più diffusamente nella quotidianità dei cittadini.  Per questo motivo Gesenu, insieme al Consorzio Biorepack, vuole incentivare sia l'utilizzo che il riciclo di questa plastica particolare, sia  a livello domestico che industriale, che va conferita nel riciclo della frazione organica dei rifiuti urbani (umido). 

Biorepack ha promosso una campagna di sensibilizzazione presentata questa mattina presso la Sala Binni della Biblioteca Augusta alla presenza dell’Assessore del Comune di Perugia ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e Ambiente Otello Numerini, il Direttore Generale del Consorzio Biorepack Carmine Pagnozzi e il Direttore Operativo Gesenu SpA, Massimo Pera. «Biorepack si impegna ogni giorno a costruire sinergie con enti locali e gestori della raccolta per promuovere un’economia sempre più circolare. – ha commentato Carmine Pagnozzi, Direttore Generale di Biorepack - La nostra esperienza ci insegna però che l’impegno per una transizione ecologica deve partire dalle persone. Per questo motivo siamo molto soddisfatti della collaborazione con Gesenu, un percorso educativo che coinvolge direttamente i singoli individui alla bioeconomia circolare, un settore dove l’Italia detiene il primato in Europa».

CHE COS’È LA BIOPLASTICA?

La bioplastica è un tipo di plastica con la fondamentale caratteristica di essere biodegradabile e compostabile. Questa innovazione seppur meritoria dal punto di vista ambientale, ha portato una serie di effetti collaterali sul sistema di raccolta differenziata in tutti i Comuni Italiani e nello specifico negli impianti di selezione. Non fa eccezione l’impianto di selezione di Plastica e Metalli di Ponte Rio (PG), gestito da Gesenu che riscontra frazioni estranee, sempre crescenti, di imballaggi (bottiglie e sacchetti) in materiale da bioplastiche nel flusso della raccolta degli imballaggi in plastica, incompatibili con la filiera COREPLA di recupero.

La premessa progettuale che ha portato Gesenu a valutare questa collaborazione è appunto il grande incremento dell’uso delle bioplastiche nella produzione di imballaggi, che rende necessaria l'attivazione di un’importante campagna di comunicazione con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e le attività commerciali, al fine di canalizzare il corretto conferimento di tali materiali innovativi all’interno delle filiere che ne permettono l’effettivo recupero.

COME UTILIZZARE CORRETTAMENTE I SACCHI BIOCOMPOSTABILI PER IL CONFERIMENTO DEL RIFIUTO ORGANICO

L’umido organico costituisce una quota di quasi il 40% del totale dei rifiuti prodotti. La frazione organica è quella parte dei rifiuti di natura organica, spesso ricca di acqua e, per questo, definita anche umida. Stiamo parlando quindi essenzialmente di scarti alimentari e, più in particolare, di elementi putrescibili. La sua raccolta differenziata e il suo trattamento specifico consentono di evitare fonti di inquinamento (del terreno e delle acque con i liquidi percolati e dell’atmosfera con il biogas) mentre, al contrario, la sua gestione separata dal resto dei rifiuti domestici consente la creazione di compost utilizzabile come nutrimento per la rigenerazione dei suoli. 

Questi rifiuti vanno inseriti in sacchetti realizzati in bioplastica biodegradabile e compostabile certificati norma EN 13432. La campagna informativa che viene presentata oggi, ha proprio l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini all’utilizzo dei sacchetti biocompostabili per il conferimento del rifiuto organico e di non utilizzare mai i sacchi in plastica che inficiano il recupero della frazione organica a valle delle raccolte. Per questo motivo ricordiamo ai cittadini sia di utilizzare questo tipo di sacchetto per il conferimento del rifiuto organico, sia di gettare eventuali bottiglie in plastica compostabile nel contenitore dell’umido e non in quello della plastica.


COS’È BIOREPACK

Biorepack, Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, è un consorzio di diritto privato, senza fini di lucro, con statuto approvato con decreto del Ministero della Transizione Ecologica di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, con la finalità di garantire lo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclo organico delle bioplastiche assieme alla frazione organica dei rifiuti (art. 182 ter del TUA – d.lgs. n. 152/2006). È costituito da oltre 200 imprese, attive nella produzione di materie prime, trasformazione e utilizzo industriale degli imballaggi in bioplastica compostabile certificata UNI EN 13432, nonché del loro riciclo organico.

ATTIVITÀ PROMOZIONALE

La campagna di comunicazione che è stata presentata e prevede attività comunicative di vario tipo, quali un articolato piano social con video tutorial e post, animazione territoriale (stand informativi), consegna di materiale informativo presso le scuole del territorio, attività presso gli URP, incontri con le associazioni del territorio.  La volontà di Gesenu e Biorepack è innanzitutto quello di far comprendere ai cittadini la differenza tra gli imballaggi in plastica e quelli in bioplastica e con tale finalità si è pensato ad una serie di attività che si svolgeranno a Perugia, con un mix di azioni online e offline.  Tra le attività offline del progetto è previsto un intenso calendario di stand informativi che oltre a divulgare materiale informativo permetteranno al cittadino di vivere un’esperienza interattiva volta ad aumentare la conoscenza e la consapevolezza dei cittadini rispetto alle proprietà delle bioplastiche, i loro utilizzi, la loro provenienza e le modalità corrette di smaltimento e riciclo.


 

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