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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia Gualdo Cattaneo

Riconversione della centrale di Bastardo, anche sul progetto "Hydrogen Valley" aleggiano tanti dubbi

L'assessore Fioroni: “Fatta ulteriore richiesta al governo di finanziamento sia per Gualdo che Pietrafitta, ma la progettualità originaria non è più realizzabile"

Dopo anni di progetti naufragati il futuro dell’ex centrale di Bastardo è ancora un’incognita. È quanto emerge in Assemblea legislativa dal confronto tra il consigliere Thomas De Luca (M5S) e l’assessore Fioroni.

Nello specifico, De Luca ha chiesto alla Giunta “quale sia lo stato dei programmi di riqualificazione e/o riconversione della ex centrale Enel di Bastardo e i relativi tempi previsti per l’attuazione dei programmi, e se, come minacciosamente paventato, la rimodulazione dei fondi del PNRR relativi all’idrogeno possa mettere in discussione il progetto PRIMA relativo all’area”.

Nell’illustrazione del suo atto ispettivo, De Luca ha osservato come “oramai da molti anni si parla di riqualificazione e riconversione della ex centrale a carbone Enel di Gualdo Cattaneo”, ma i vari progetti sono stati chiusi “nel dicembre 2019, senza portare a nessun risultato concreto”. De Luca ha ricordato che “più volte, il consiglio comunale di Gualdo Cattaneo si è espresso con fermezza in maniera contraria a qualsiasi tipo di evoluzione dell’ex centrale Enel che contempli l’ipotesi di combustione di qualsivoglia genere di elemento, sia esso per approvvigionamento energetico o per smaltimento di rifiuti”.

Adesso si parla di riconvertire “l’ex centrale a carbone di Bastardo. Tale proposta prevede la creazione di una serie di infrastrutture per la produzione d’idrogeno a partire dall’acqua distillata/demineralizzata, riutilizzando un’area complessiva di 18 ettari, parte delle aree in fasi di dismissione e bonifica della vecchia centrale a carbone. Nel dettaglio, 5 ettari dovrebbero essere dedicati alla produzione di idrogeno, 9 ettari dell’ex-carbonile destinati all’impianto fotovoltaico, mentre nei restanti 4 ettari saranno adibite le infrastrutture a supporto del funzionamento del polo”. Il costo stimato del progetto è di 100 milioni di euro.

L’assessore Fioroni ha risposto che “la stagione in cui nasce il progetto Gualdo è legata al Pnrr col governo Conte, ove è stato chiesto alla Regione di progettare e lavorare sul centro di produzione idrogeno, ma con il governo Draghi c’è stato un cambio di rotta verso la gestione dei bandi Pnrr in una logica che comunque lasciava ben poco spazio alle Regioni. Ciò nonostante la Regione ha continuato a interloquire con Enel, per capire se la progettualità sia compatibile coi fondi Hydrogen Valley, fermo restando che 14 milioni di euro sono insufficienti. Abbiamo, dopo il bando Hydrogen Valley, fatto una ulteriore richiesta al governo di finanziamento sia per Gualdo che Pietrafitta, ma la progettualità originaria non è stata più realizzabile. Stiamo lavorando per capire con Enel come procedere nella prospettiva di un rinnovato sito industriale”.

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