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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

DOSSIER RIFIUTI | Un riciclo disastroso a Foligno, Spoleto Nocera e Montefalco che penalizza tutta l'Umbria: ecco i migliori e i peggiori

Sono venti i comuni che hanno centrato l’obbiettivo del 72,3%, che doveva essere raggiunto nel 2018. Altri trentacinque hanno percentuali superiori al 65%, l’obbiettivo minimo posto dal decreto Ronchi

Alcune conferme, qualche nuova entrata e diverse esclusioni: al Comune di Calvi dell’Umbria lo scettro di comune più riciclone dell’Umbria, altri 9 i premiati, ma potevano essere di più se non fosse diminuita la qualità della raccolta della frazione organica. Legambiente Umbria ha presentato il dossier Comuni Ricicloni, a Spoleto, nel corso del sesto EcoForum regionale sull'economia circolare

Dopo i saluti istituzionali di Andrea Sisti, Sindaco di Spoleto, e l’introduzione di Brigida Stanziola, direttrice Legambiente Umbria, Alessandra Santucci di Arpa Umbria ha presentato i numeri aggiornati sulla produzione e sulla raccolta dei rifiuti in Umbria. Durante la giornata sono intervenuti, tra gli altri, Luca Proietti, direttore generale Arpa Umbria e Stefano Nodessi, dirigente della Regione Umbria; Laura Brambilla, responsabile Comuni Ricicloni; Alessia Dorillo, presidente TSA; Massimo Pera, direttore di Gesenu; Carmine Pagnozzi, del consorzio Biorepack; Franco Graziosi, Cartiere Trevi. 

I NUMERI - RELAZIONE 

Il 2021 ha visto un ulteriore progresso e un’estensione delle raccolte differenziate in diverse realtà umbre. In altre, invece, vengono confermate le croniche criticità. I dati ufficiali di ARPA relativi alla produzione e raccolta differenziata dei rifiuti del 2021 dimostrano chiaramente che, sebbene la raccolta differenziata in Umbria sia oggi al 66,9% a livello regionale, l’intero sub-ambito della Valle Umbra Sud (folignate, spoletino e Valnerina) continua, anno dopo anno, a retrocedere, rappresentando un inaccettabile freno per il raggiungimento degli obiettivi che la Regione si era prefissata. 

Il quadro regionale è molto vario, ci sono comuni che viaggiano stabilmente su percentuali di differenziata vicine al 90%, come Calvi dell’Umbria e Otricoli, ed altri che si attestano comunque attorno all’80%. Altri comuni importanti come Nocera Umbra e Montefalco sono inchiodati su percentuali misere tra il 20 e 30%. In totale sono venti i comuni che hanno centrato l’obbiettivo del 72,3%, che doveva essere raggiunto nel 2018. Altri trentacinque hanno percentuali superiori al 65%, l’obbiettivo minimo posto dal decreto Ronchi. I restanti trentasei comuni non raggiungono nemmeno il 65%. Di questi dodici non superano nemmeno il 35%, per di più associati ad elevati valori di produzione rifiuti pro capite.

Tra le note positive: alcuni dei comuni che nel 2021 mostravano ancora basse performance, nel corso del 2022 hanno finalmente intrapreso un percorso di cambiamento che in molti casi ha dato risultati immediati e che li porterà a percentuali più adeguate nella prossima classifica. Parliamo, ad esempio, del comune di Magione, gestito da TSA. Grave invece che ci siano amministrazioni che continuano ad arretrare, tra tutti il comune di Foligno, terzo comune più̀ grande della regione, che ha ulteriormente diminuito la propria percentuale di differenziata e quello di Spoleto che si muove con medesimo passo. 

I dati complessivi ci dicono che in Umbria la produzione di rifiuti urbani (RU) nel 2021 è stata di 445.337 tonnellate, di cui 298.113 tonnellate raccolte in modo differenziato. La produzione complessiva risulta in crescita rispetto all’anno precedente di 6.288 tonnellate (a fronte anche di una evidente diminuzione della popolazione residente che si è ridotta di poco meno di 5mila unità) e la raccolta differenziata ha invece raggiunto la percentuale del 66,9%, dato sostanzialmente stazionario dal 2019. 

Come spiega Maurizio Zara, presidente di Legambiente Umbria: “Da segnalare positivamente, è la presenza in classifica di due nuovi Comuni Ricicloni, come San Giustino e Lugnano in Teverina. Il dato preoccupante invece è che vi è un peggioramento della qualità della raccolta differenziata nella nostra Regione. È questa la nota dolente che costa l'esclusione di tutti quei comuni che pur avendo elevate percentuali di raccolta differenziata hanno ridotto la qualità della frazione dell'organico e che, per questo penalizzati, restano fuori dalla classifica”. 

COMUNI SOTTO I 5MILA ABITANTI - MIGLIORI PER RICICLO RIFIUTI 

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COMUNI - MIGLIOR RICICLAGGIO RIFIUTI TRA I 5MILA - 20MILA ABITANTI 

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COMUNI MIGLIOR RICICLAGGIO SOPRA I 20MILA ABITANTI 

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