Assunzione fittizia al gruppo del Pd per i contributi previdenziali, la Procura chiede processo per il sindaco di Passignano
L'accusa: l'assunzione al gruppo regionale dei democratici sarebbe stata fatta solo per i contributi. Il primo cittadino respinge le imputazioni di truffa aggravata
La Procura della Repubblica di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio, per i reati di truffa aggravata, di Sandro Pasquali, attuale sindaco di Passignano sul Trasimeno. Secondo l’accusa Pasquali avrebbe commesso il reato di truffa aggravata e continuata ai danni del Comune.
Sulla base delle indagini svolte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza, attraverso l'acquisizione di documentazione presso la Regione Umbria e presso il Comune di Passignano e attraverso l'audizione di numerose persone informate sui fatti, fra cui i responsabili ed i dipendenti del gruppo Regionale del Partito Democratico, sarebbe emerso che Pasquali, già sindaco di Passignano, veniva assunto nel febbraio del 2020 dal capoguppo regionale del PD del momento - tra l'altro il nuovo capogruppo sempre del partito, dopo partite le indagini, ha rescisso il contratto - e, giusto dopo un mese, chiedeva ed otteneva l'aspettativa senza stipendio, giustificando tale sua richiesta proprio con le funzioni sindacali svolte.
Con l'ottenimento dell'aspettativa, però, avrebbe ottenuto il versamento dei contributi previdenziali da parte del Comune di Passignano. Per la Procura di Perugia quel versamento contributivo, però, sarebbe indebito, perché il rapporto di lavoro sarebbe risultato fittizio e finalizzato proprio a ottenere i contributi previdenziali.
Il sindaco Pasquali ha chiesto di essere interrogato durante le indagini per chiarire la situazione, dichiarando sempre la correttezza del suo operato e contestando l'accusa sulla strumentalità dell'instaurazione del rapporto di lavoro.
L’udienza davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Perugia è stata fissata al 20 dicembre.
