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Cronaca

Nonostante una condanna per stalking, ci riprova ancora: telefonate moleste alla ex e suo figlio

Rinviato a giudizio per stalking, l'imputato è già stato condannato nei confronti della ex compagna. Per lui si aprirà un altro processo

Persecuzioni alla ex compagna e al figlio di lei, tanto da arrivare a chiamarla più volte al giorno, in modo ossessivo. Lui. che probabilmente davanti alla fine di quella storia non si era mai arreso, avrebbe continuato a perseguitarla, fino a farle diventare la vita un incubo. Con l'accusa di stalking l'imputato, un 50enne umbro, è stato rinviato a giudizio dal gip Margherita Amodeo: per lui il processo si aprirà il 24 luglio 2019 dinanzi al giudice Loschi. L'imputato (difeso dagli avvocati Paccoi e Rondoni), era già stato condannato per atti persecutori nei confronti della ex compagna (ora pendente in Cassazione) e sono in corso altri tre procedimenti nei confronti della stessa vittima. 

La donna, difesa dall'avvocato Delfo Berretti, insieme a suo figlio sarebbe stata contattata in maniera molesta e intimidatoria dall'ex; spesso l'interlocutore o restava in silenzio, oppure proferiva parole e offese pesanti, apostrofandola con epiteti come "delinquente", "poco di buono", altre volte asseriva essere un appartamente alla Guardia di Finanza. Inoltre, al fine di garantirsi l'impunibilità, avrebbe effettuato le chiamate anche servendosi di altre utenze. Le persecuzioni telefoniche sarebbero avvenute anche quando l'imputato era agli arresti domiciliari. Ora per il 50enne si aprirà un nuovo processo penale. 

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