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Cronaca

Attirato in un vicolo con una telefonata e poi sfregiato con una bottiglia rotta: tutti condannati

Riconosciuto il concorso nel reato di lesioni personali aggravate anche per chi ha fatto la chiamata e chi faceva da palo

Due anni di reclusione e multa di 1.200 euro per il reato di lesioni personali aggravate in concorso. È quanto comminato a tre persone accusate di aver con “preordinazione criminosa” avevano colpito “la vittima alla nuca e allo zigomo con una bottiglia di vetro provocando a questa uno sfregio permanente del volto acclarato dall’esistenza di una cicatrice sulla guancia sinistra ben visibile, con conseguente danno estetico”.

Secondo i giudici della Corte d'appello gli imputati, anche chi ha fatto la chiamata e chi ha fatto da palo, “con uno stratagemma consistito nell’utilizzo del telefono di una terza persona, avevano invitato la vittima a recarsi in una strada buia e una volta giunta sul posto uno di essi l’aveva colpita al volto con una bottiglia di vetro mentre l’altro, seppur non aggredendola fisicamente, era rimasto presente mentre il concorrente compiva l’azione lesiva con l’intento di dar man forte all’amico considerata l’insidiosità del mezzo usato così da integrare un concorso morale nel reato”.

Per i magistrati i tre non potevano neanche sostenere la “scriminante della legittima difesa” considerando “la preordinazione criminosa né tanto meno l’eventuale carattere colposo delle lesioni, atteso che la parte del corpo attinta dalla bottigliata inferta attestava la volontà lesiva nella condotta posta in essere dagli imputati”.

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