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Cronaca

Appaltopoli si avvia alla conclusione, attesa la sentenza per oggi: ecco tutta la vicenda

Dopo anni di attesa arriverà oggi, 16 gennaio, il verdetto sulla presunta Appaltopoli delle gare della Provincia di Perugia. Fiato sospeso per gli imputati. Ecco tutta la vicenda

Anni di attesa. Intercettazioni accantonate e mai prese in considerazione. Cinque grandi aziende coinvolte e ben 39 imputati chiamati a rispondere  a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione, falso e turbativa d’asta. Sono questi i grandi numeri del processo sulla presunta appaltopoli delle gare della Provincia di Perugia. Un’inchiesta che ha fatto tremare le mura del palazzo e che oggi, 16 gennaio, dovrebbe concludersi con la lettura della sentenza.

Una vicenda arrivata in sede dibattimentale senza una delle parti fondamentali, a confermarlo il pubblico ministero Manuela Comodi che, durante la sua requisitoria durata ben 13 ore, non ha risparmiato niente al giudice Daniele Cenci. Quelle centinaia e centinai di intercettazioni avrebbe, infatti, permesso di raccontare “una storia di disarmante semplicità”. Nella sua requisitoria il pm di ferro parlò di “necessità di verità, di gravissimi reati commessi, di accordi illeciti fatti di tangenti che governavano assegnazioni pilotate”. Una intreccio di amicizie che lo stesso gup Massimo Ricciarelli, che rinviò a giudizio gli imputati, non esitò a definire “mafia”. Sempre per la Comodi emerse chiaramente quali fossero le modalità di spartizione degli appalti.

Richieste di condanna -  Adriano Maraziti e Fabio Patumi  7 anni di reclusione; Massimo Lupini anni 6;  Maria Antonietta Barbieri  5 anni e 6 mesi; Lucio Gervasi 4 anni; ; Carlo Carini 5 anni e 6 mesi; Gianni Pecci e Mario Fagotti 2 anni e 6 mesi; Venera Giallongo 2 anni e 6 mesi e 500 euro di multa; Massimo Mariani 2 anni e 400 multa; Giovanni Rinalducci anni 3 mesi 6 di reclusione; Amleto Pasquini anni 3 di reclusione; Carlo Terzoli (già comandante della Regione Umbria della Guardia di Finanza) e Massimo Mazzocchi (maresciallo capo della Guardia di Finanza Regione Umbria) anni 3 mesi 6 di reclusione.

Richieste per le aziende – Per Appalti Lazio srl; Tecnostrade srl; Ediltevere spa;Seas spa il pm ha chiesto 258 mila euro di risarcimento danni, mentre per la Costruzioni edili srl, la richiesta è stata di 100 mila euro

Richieste di assoluzione – E’ stata invece chiesta l’assoluzione per Riccardo Fioriti e Gianfranco Garritano, rispettivamente ex assessore provinciale alla viabilità ed ex dirigente dell’ufficio bilancio della Provincia di Perugia. Assoluzione chiesta anche per Riccardo Pompili, Paolo Piselli, Dino Bico e Marco Bondini.

La vicenda – Furono in tutto 41 le persone che finirono in mezzo all’inchiesta. Per il pubblico ministero e per il gup Massimo Ricciarelli che rinviò a giudizio gli imputati, esistevano, infatti, i presupposti per poter affermare “pacificamente” che esisteva un “comitato d’affari” composto da dirigenti della Provincia e imprenditori, i quali, a detta dell’Accusa, si spartivano gli appalti. A testimoniarlo sarebbero state le intercettazioni raccolte durante le indagini che permisero, secondo il pm Manuela Comodi, di far luce sul sistema. Intercettazioni che non vennero ammesse in sede processuale. Bisognerà quindi attendere questo pomeriggio per vedere come si chiuderà l’intera vicenda

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