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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Abbiamo visto una persona che penzolava nel vuoto": il salvataggio eroico

A seguito di un primo intervento di questi coraggiosi sportivi sono stati allertati i vigili del fuoco e il Soccorso Alpino e Speleologico Umbria

Un lungo racconto quello di un giovane che, insieme al suo gruppo, ha messo in salvo una persona in difficoltà. Tutto ha inizio in una normale domenica passata a Forra del Casco, quando intorno alle 12 si rendono conto che c'è una persona in forte stato di agitazione che penzola nel vuoto. Il gruppo, grazie anche alla presenza di due membri del Soccorso Alpino e Speleologico del Lazio riescono ben presto a rendersi utili.

“I miei compagni che mi precedevano – racconta uno di loro -, mi dicono che c’era una persona che non faceva parte del nostro gruppo in difficoltà e che chiedeva di farlo risalire. Non capendo bene la situazione, mi accertavo quali dei miei compagni, oltre a me, avessero i bloccanti, attrezzature che in una manovra di soccorso possono essere indispensabili, fissavo una delle nostre corde e scendevo per capire meglio la situazione. Sulla calata da 30 metri trovavo Massimiliano Re (il primo componente del nostro gruppo) che stava mettendo in sicurezza una persona, in quanto era in stato di panico e assai infreddolito da una lunga attesa con in dosso la muta in neoprene sopra la verticale da 30 metri. Tale persona si chiamava Tonino e ci riferisce che era in compagnia di un suo amico Vigile del Fuoco, F. C. che lo aveva preceduto nella discesa della cascata. Visto che lui non era riuscito a seguire il compagno nella discesa, era rimasto sopra alla verticale da 30 metri ad aspettare i soccorsi, che dovevano essere allertati dal suo amico appena sarebbe uscito dalla Forra”.

Momenti di panico - “Dopo aver effettuato 4 o 5 tentativi – racconta sempre il protagonista di questa storia - la corda legata al masso si è sfilata e quindi siamo riusciti a liberare l’ancoraggio, manovra che ci ha permesso di proseguire le operazioni di soccorso. Nel frattempo la persona bloccata si era ripresa abbastanza d’animo, anche se non se la sentiva di scendere la verticale da solo. A questo punto, scendevo alla base della cascata e il mio compagno Massimiliano Re procedeva a calare la persona in difficoltà. Una volta terminata l’operazione di calata della persona in difficoltà gli ho chiesto quali erano le sue condizioni e se era in grado di proseguire la discesa. Avuta conferma delle sue condizioni psicofisiche gli propongo di accompagnarlo fino all’uscita della forra, anche per cercare di fermare gli eventuali soccorsi allertati. Quindi in accordo anche con gli altri e con Massimiliano Re, procedevamo in tutta sicurezza sulle verticali successive durante le quali Tonino non presentava nessuna difficoltà nella progressione. Una volta usciti abbiamo raggiunto il parcheggio dove speravo di trovare il Vigile del Fuoco, che invece era sparito. Avendo il cellulare chiedevo a Tonino se potevamo rintracciarlo, però lui non aveva il suo numero.

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