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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Bastia Umbra

Rissa e omicidio a Bastia Umbra, in 9 subito davanti al giudice. Ecco come si sono svolti i fatti

Per tutti l'accusa è di rissa, per quattro il reato è omicidio preterintenzionale e colposo

Giudizio immediato per i nove ragazzi che hanno partecipato, con diversi ruoli, alla rissa mortale di Ferragosto a Bastia Umbra.

Il sostituto procuratore Paolo Abbritti ha notificato a Denis Hajderlliu, Kevin Malferteiner, Brendon Kosiqi, George Valentino Neculai, Ionut Tardea, Emanuel Dedaj, Denis Radi, Altin Lacaj e Renato Hasi, il decreto di giudizio immediato, fissato per il 10 marzo del 2021 davanti alla Corte d’assise di Perugia.

Citazione diretta che arriva dopo che “la prova appare evidente, gli imputati sono stati interrogati sui fatti dai quali emerge l’evidenza della prova”. La notizia è stata anticipata dal quotidiano La Nazione.

I nove imputati, difesi dagli avvocati Salvatore Adorisio, Daniela Paccoi, Guido Maria Rondoni, Fabiana Massarella, Aldo Poggioni, Delfo Berretti, Francesco Cinque, Marco Bellingacci, Antonio Aiello, Walter De Fusco, Roberto Quirini e Rossano Ponti, devono rispondere dell’accusa di aver partecipato, per futili motivi, ad una rissa “con violente vie di fatto, percuotendosi reciprocamente, riportando lesioni personali Brendon Kosiqi (che alla constatazione diretta degli agenti operanti presentava lividi all’altezza della zigomatica sinistra e al braccio sinistro), con uccisione di Filippo Senapa Limini”.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, i Carabinieri di Assisi al comando del maggiore Marco Vetrulli, nel corso della rissa avvenuta nel parcheggio della discoteca “Country cafè”, Kosiqi, Malferteiner, Hajderlliu, raggiungevano la loro auto, con il primo che si metteva alla guida, il secondo sul lato passeggero e il terzo sul sedile posteriore destro. Tardea e Radi, invece, “si procuravano degli oggetti atti ad offendere e circondavano” insieme con Dedaj, lacaj e Hasi l’autovettura.

A quel punto Tardea avrebbe colpito con “una chiave inglese metallica a forma di L il parabrezza anteriore dell’auto” per poi spostarsi sul lato sinistro e colpire con la chiave inglese il braccio di Kosiqi, mentre gli altri ragazzi colpivano e mandavano in frantumi “il lunotto posteriore e i vetri dei finestrini posteriori”. Con calci, pugni e oggetti atti ad offendere, inoltre, avrebbero colpito i tre che si trovavano all’interno della vettura.

A quel punto Hajderlliu scendeva dall’auto e colpiva “con un pugno in testa Limini, facendolo cadere e, una volta a terra, Neculai colpiva sempre il Limini con calci al volto”. Kosiqi, rimasto alla guida dell’auto, “riusciva a ripartire e, con una manovra in retromarcia, investiva” il 24enne di Spoleto, rimasto disteso a terra, uccidendolo.

La Procura di Perugia imputa a Hajderlliu e Neculai l’omicidio preterintenzionale “per aver in concorso tra loro … posto in essere atti diretti a commettere uno dei delitti” di percosse e lesioni “nei confronti di Filippo Senapa Limini, cagionandone la morte”.

Nei confronti di Malferteiner e Kosiqi è stata mossa anche l’accusa di omicidio colposo “perché in cooperazione e concorso tra loro, per colpa consistita in imprudenza, negligenza ed imperizia, Kosiqi alla guida dell’autovettura … in stato di ebbrezza alcolica e Malferteiner seduto al suo fianco, nella situazione di rissa in corso … con manovre in retromarcia, senza previamente verificare che la strada fosse libera, investivano due volte in rapida successione” il 24enne di Spoleto “cagionandogli gravi lesioni cranio-encefaliche” la sera del 15 agosto del 2020.

I familiari della vittima si sono affidati all’avvocato Alberto Maria Onori. Gli amici di Filippo Limini e i loro difensori stano valutando riti alternativi per l'accusa di rissa.

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