Minaccia la ex con una spranga lunga un metro e mezzo e poi la picchia: 40enne rinviato a giudizio
L'uomo, accusato di lesioni, minaccia aggravata e violazione di domicilio, è stato rinviato a giudizio
Violazione di domicilio, lesioni e minaccia aggravata nei confronti della ex compagna. Con queste accuse un italiano di 40 anni è stato rinviato a giudizio questo pomeriggio dal giudice Lidia Brutti e per l'imputato il processo si aprirà il prossimo 1 marzo dinanzi al tribunale di Perugia in composizione monocratica.
L'uomo -difeso dall'avvocato Saschia Soli del foro di Perugia - secondo il capo d'imputazione formulato dal pm Mara Pucci, avrebbe, nel luglio del 2014, scavalcato la rete di recinzione del terreno di proprietà del fratello della ex, e a seguito di un alterco, avrebbe minacciato la donna di morte mentre brandiva una spranga di ferro lunga un metro e mezzo. A quel punto, secondo l'accusa, l'avrebbe aggredita fisicamente e percossa colpendola al volto e al corpo con calci e pugni. Poi, con una spinta, le avrebbe fatto colpire la schiena contro una staccionata. Ne seguirà una prognosi di sette giorni.
Intanto la donna in sede di udienza dinanzi al gip si è costituita parte civile con l'avvocato Barbara Romoli. C'è un altro episodio però, contestato all'ex compagno. Nel corso di quella giornata, "al fine di impedirle di chiamare i carabinieri" le avrebbe strappato dalle mani la borsa per impossessarsi del suo telefono cellulare. Poi restituito qualche giorno dopo. Il 40enne, alla luce delle accuse mosse contro lui, subirà un processo penale.