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Cronaca

Beni confiscati alla mafia, nel database nazionale quattro aziende umbre

Si tratta di società attive nell'elaborazione dei dati, nei servizi alberghieri e di ristorazione e nell'edilizia

È online la banca dati dei beni (anche società) sequestrati alle associazioni criminali e mafiose. Una piattaforma open data che si chiama “Aziende confiscate” e che consente lo scambio di informazioni tra Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (Anbsc), Unioncamere e InfoCamere.

Sarà disponibile online un sistema di reportistica con dati pubblici e privati per monitorare, attraverso strumenti di business intelligence, il ciclo di vita e lo stato di salute delle aziende anche al fine della loro successiva destinazione. Nella fase di avvio, invece, la componente pubblica conterrà esclusivamente dati, in formato aperto, su tipologia per territorialità delle imprese. Uno step iniziale al quale seguiranno ulteriori implementazioni.

Presenti all’evento il ministro Lamorgese, il direttore dell'Agenzia Bruno Frattasi, l’Autorità di gestione del Pon Legalità Maria Teresa Sempreviva, il vice presidente UnionCamere Giorgio Mencaroni ed il capo progetto open data “Aziende confiscate” Alexander Balest.

In Umbria, al momento, risultano confiscate quattro aziende e società: due nella provincia di Perugia, una di servizi di informazione e comunicazione attiva nei servizi d’informazione e altri servizi informativi nell’elaborazione dati e un’altra impegnata nella compravendita di beni immobili effettuata su beni propri; due società nel Ternano, una di capitali per costruzione di edifici e un’altra che opera nei servizi di alloggio e di ristorazione.

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