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Cronaca Piegaro

Tragedia a Pietrafitta, ucciso prima di andare in una casa-famiglia

Il 17enne doveva essere trasferito in una casa famiglia come ordinato dal Tribunale di Perugia. Ma il patrigno non gli perdonava di aver detto la verità e di aver fatto affidare anche il fratello minore

Se ne sarebbe andato da quella casa, dove spadroneggiava il patrigno violento su lui, la madre e il più piccolo di casa, intorno alle 15, massimo alle 16. Sarebbe stato un addio per sempre dopo anni di terrore. Il ragazzo aveva ottenuto dopo la relazione degli assistenti sociali di Panicale l'affidamento ad una casa famiglia poco distante dal suo Paese. Un magistrato questa mattina a Perugia aveva decretato questa sentenza avendo riscontrato violenze e un clima in sostenibile all'interno della sua abitazione di Pietrafitta.

Ma il suo carnefice ha deciso per un altra più tragica sentenza: dare una lezione definitiva a quel figliastro che con la sua verità in aula aveva fatto affidare anche l'amato fratellino (nato, questo sì, dalla unione della madre della vittima con quel patrigno-orco) alla casa famiglia. L'uomo, italiano, forse aveva premeditato tutto, stando alla prima ricostruzione dei carabinieri sentiti i testimoni e vicini di casa. Era entrato in casa con il 17enne, mandando la moglie a prendere a scuola il fratellino.

Secondo i testimoni, poi, avrebbe chiuso la porta a chiave per non dare scampo al mai amato figliastro. Cosa sia successo poi è ancora tutto da ricostruire, ma sta di certo che all'improvviso il ragazzo è stato colpito più volte - si parla di una furia - dall'uomo a colpi di un oggetto in legno di uso casalingo.

Omicidio 17enne a Pietrafitta

Colpi alla testa come fosse una pallina da baseball da colpire per mandarla fuori campo. Colpi letali che non hanno lasciato scampo. E' morto poco dopo. L'autopsia disposta dal Tribunale di Orvieto dimostrerà se è stato un calvario oppure una morte immediata. Il giovane è stato ucciso poco prima di essere finalmente restituito alla vita in una casa famiglia dove sarebbe rimasto fino al compimento di 18 anni.

Poi avrebbe deciso cosa fare della sua vita, finalmente senza più paura di un patrigno assassino. Sul posto intanto continuano i rilievi dei carabinieri e specialisti. Fuori il dolore di molte donne e ragazzi che avevano amato e compatito questo ragazzo troppo sfortunato anche in quello che doveva essere il suo giorno migliore. Il giorno del funerale il comune di Panicale avrebbe intenzione di proclamare un lutto comunale.

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