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Cronaca

Un amore folle, l'omicidio di una bambina e un processo per diffamazione

Questa è la storia di Matteo Boe e Laura Manfredi. Lui uno dei maggiori esponenti del brigantaggio sardo, lei una studentessa che se ne innamorò perdutamente

Un amore scoppiato immediatamente. Una passione impossibile da contenere. Laura Manfredi quando incontra Matteo Boe è solo una giovane studentessa della facoltà di agraria di Bologna. Dopo la laurea decide di seguire l'uomo, che verrà ricordato dalle cronache per il rapimento del piccolo Farouk Kassam, in Sardegna. Ma Matteo Boe non è solo questo, con un quoziente intellettivo superiore alla media, riesce in poco tempo a diventare uno dei capi del brigantaggio sardo.

Lui, soprannominato dai giornali, il criminale dagli occhi di ghiaccio, è l'unico che riuscì ad evadere dal carcere dell'Asinara. Ad aiutarlo, proprio lei, Laura Manfredi, la donna che non lo aveva mai abbandonato. Sopra un gommone ripescò nell'acqua il compagno e lo nascose, fino a quando non vennero scoperti in Corsica con la famiglia. E già perché, dall'amore di questa folle passione, erano nati due bambini, Luisa e Andrea.

Ed è per la morte della piccola Luisa, freddata da un colpo di fucile mentre si trovava sul balcone di casa, che si è aperto un processo al tribunale di Perugia. La madre della piccola in un lungo libro, con il quale racconta la drammatica perdita della figlia, accusa in maniera marginale dell'omicidio l'amministrazione comunale di allora, convinta del fatto che la sua opposizione, abbia spinto alcuni avversari politici a volere la morte della figlia. Ed è proprio sul libro scritto da Laura Manfredi, accusata di diffamazione, che il giudice si dovrà pronunciare. Commovente la testimonianza dell'allora sindaco di Lula (difeso dall'avvocato Eugenio Zaganelli) che, tra le lacrime, ha raccontato quando vide la ragazzina per la prima volta. Nella prossima udienza dovrebbe essere sentita Laura Manfredi, difesa dall'avvocato Guido Rondoni. Matteo Boe si trova rinchiuso adesso nel carcere di massima sicurezza di Spoleto, dove è sottoposto alla misura carceraria del 41-bis.

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