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Cronaca Castiglione del Lago

Duplice omicidio, sequestrati tre coltelli nella casa della strage: uno per ogni vittima

L'ipotesi più plausibile è che l'uomo abbia pensato, in un gesto di follia, di uccidere ogni componente della sua famiglia con un coltello differente. Una furia omicida alla quale è riuscita a fuggire soltanto la moglie

Si terrà oggi l'autopsia su Giulia 13 anni e il piccolo Huber 8, i due angeli strappati alla vita dalla follia del padre in una tiepida mattinata di gennaio. Nessuno riesce a dare a una spiegazione a quello che è accaduto. Nella piccola frazione di Vaiano le voci si rincorrono e c'è chi è convinto che “l'abbiano fregato”.

Nel frattempo si tenta di far luce sulla inquietante dinamica dell'omicidio. Maurilio Palmerini avrebbe usato tre differenti coltelli per uccidere la sua famiglia. Nella casa di Vaiano sarebbero infatti stati sequestrati le tre armi da tagli. L'ipotesi più plausibile è che l'uomo abbia pensato, in un gesto di follia, di uccidere ogni componente della sua famiglia con un coltello differente. Una furia omicida alla quale è riuscita a fuggire soltanto la moglie.

Ed è proprio Katarzyna, conosciuta nella piccola frazione con il nome di Katarina, a trovarsi adesso ricoverata al reparto di psichiatria del Santa Maria della Misericordia di Perugia, sotto choc non riuscendo a trovare una spiegazione a quanto accaduto. Nelle prossime ore verrà effettuata l'autopsia anche sul corpo dell'uomo. Si cercherà di comprendere se Maurilio Palmerini abbia ingoiato una dose massiccia di psicofarmaci prima di agire.

I mesi precedenti - Negli ultimi mesi non si vedeva nemmeno più passeggiare in paese e la malattia, la depressione, se lo stava mangiando vivo: rifiutava il cibo, quasi sempre taciturno, annebbiato da problemi che non poteva risolvere senza un lavoro vero, stabile. Quel decreto di pignoramento e la paura di perdere la famiglia hanno trasformato una persona perbene in un padre killer. Maurilio il 30 gennaio ha deciso che non aveva più senso la sua vita, quella della moglie e dei due figli. E così con un coltello che usava in campagna è entrato nella camera del figlio maggiore e con un fendente al collo lo ha ucciso. Il 13enne stava ancora dormendo. Poi è andato dalla figlia che stava guardando la Tv e sempre con un colpo solo ha tolto dal mondo anche lei.

Infine ci ha provato con la moglie ma è riuscita a fuggire seppur ferita tra la guancia destra e il collo. Maurilio ha rispettato fino alla fine quel suo disegno disperato: non si è tirato indietro quando a morire toccava a lui. Nonostante vicini e carabinieri abbiano provato a farlo desistere, lui si è gettato in quel pozzo profondo 20 metri. E' morto tra atroci sofferenze: ferito e annegato. Ma la verita è che Maurilio in quel pozzo ci era già morto molti anni fa. Un pozzo profondo scavato dalla povertà, dalla mancanza di sussidi, dalla mancanza di lavoro e dal male oscuro che oggi si chiama depressione.

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