Messaggi, foto e telefonate a decine di persone, giovane finisce sotto processo per molestie
L'imputato si difende: "Ho utilizzato un telefono trovato per strada". Secondo l'accusa avrebbe inviato una foto con bambini nudi ad una coppia
Sms, mms e chiamate mute ad almeno dieci persone. Messaggi intimidatori e molesti. Sono i comportamenti che hanno portato davanti al giudice un uomo, difeso dagli avvocati Franco Libori e Fabrizio Schettini con l’accusa di molestie e diffusione di materiale pedopornografico.
In aula sono comparse, per testimoniare, due della dieci vittime della molestie telefoniche. Rispondendo alla domande del pubblico ministero hanno cercato di ricostruire i fatti e i motivi delle molestie. Entrambe le vittime hanno affermato di non conoscere l’imputato e di non sapere perché ricevessero telefonate mute, immagini dell’uomo intento a scalare montagne oppure sms (i fatti sono avvenuti nel 2011) con presunte minacce o proposte esplicite.
Altre due presunte vittime, costituitesi parte civile tramite l’avvocato Nerio Zuccaccia, saranno sentite la prossima udienza. La loro denuncia è quella che ha portato all’accusa più grave, in quanto tra le immagini moleste ricevute, ve n’erano anche alcune che ritraevano bambini nudi.
L’imputato si difende e sostiene di non aver inviato alcun messaggio o foto compromettente, ma solo di aver trovato un cellulare sotto la sua autovettura e, scioccamente, di averlo utilizzato con la sua scheda telefonica.