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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

ANNO GIUDIZIARIO - Diminuiscono le liti e cala il contenzioso, ma restano oltre 30mila processi da celebrare

In aumento il lavoro del Tribunale per i minorenni con l'espandersi del fenomeno "dell'immigrazione abusiva" di minori non accompagnati

Lo stato della giustizia in Umbria è connotato da una generale diminuzione dei procedimenti pendenti nel penale e nel civile, sia in Corte d’appello sia nei Tribunali di Perugia, Terni e Spoleto, nella ormai cronica carenza di magistrati e personale giudiziario. Aumenta la gestione del contenzioso civile per quanto riguarda i minori. Un incremento dovuto all’espandersi delle responsabilità genitoriale e alle autorizzazioni al soggiorno di minori extracomunitari, spesso non accompagnati.

In particolare in Corte d’appello “Nel periodo preso in esame (1.7.2018-30.6.2019), risultano essere stati definiti complessivamente dalle Sezioni civili (esclusa la Sezione lavoro) n. 2.849 procedimenti, di cui n. 835 relativi alla cognizione ordinaria e n. 1.638 relativi a controversie in materia di equo indennizzo” secondo la legge Pinto, ormai azzerata. Per quanto riguarda la “pendenza nella Sezione penale, in linea con un’inversione di tendenza risalente al 2012, ha continuato a diminuire, in modo molto significativo, passando dai n. 2.059 procedimenti iniziali (compresi quelli della Corte di Assise di Appello) ai n. 1.582 pendenti al 30.6.2019, con un abbattimento di circa il 23%”. I processi pendenti in Umbria rimangono 32.765.

Tribunale civile di Perugia

Nel settore civile ordinario i giudici hanno “definito un numero di procedimenti superiore ai sopravvenuti; più precisamente, nel periodo dall’1.7.2018 al 30.6.2019, nell’ambito dell’intero settore civile, risultano sopravvenuti n. 19.223 procedimenti e ne sono stati esauriti n. 20.544, con un abbattimento di n. 1.321 procedimenti, essendo le pendenze passate da n. 18.624 a n. 17.303”.

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Tribunale penale di Perugia

Nel settore penale i dati statistici fanno emergere “una rilevante diminuzione delle sopravvenienze nel settore dibattimentale monocratico (n. 2.709, a fronte di n. 5.494 del periodo precedente); la circostanza è dovuta al fatto che, negli anni precedenti, la locale Procura della Repubblica, a pieno organico, ha affrontato in modo sistematico tutto l’arretrato, trasferendo sul dibattimento monocratico la maggior parte delle pendenze (trattandosi per la maggior parte di reati a citazione diretta)”.

Il protocollo che impone la trattazione dei procedimenti destinati alla prescrizione subito dopo lo spirare della stessa ha contribuito notevolmente ad abbattere l’arretrato.

Tribunale per i Minorenni

Sezione civile

I procedimenti che riguardano i minori, nel settore civile, arrivati sulla scrivania dei giudici “sono stati n. 1.263, con un certo incremento rispetto ai n. 1.186 dell’anno precedente, pari al 6,58%, mentre la pendenza finale complessiva è aumentata da n. 1.573 a n. 1.774 procedimenti, con un incremento in termini percentuali del 12,78%”. L’incremento “ha riguardato specialmente due tipologie di procedimenti: la macro area della responsabilità genitoriale (passata, nell’ultimo anno giudiziario, da n. 605 a n. 644 procedimenti) e quella dei procedimenti di autorizzazione al soggiorno degli extra comunitari ex art. 31 L. 286/1998 (passata, nell’ultimo anno giudiziario, da n. 92 a n. 128 procedimenti)”.

Sezione penale

L’ufficio gup dei Minori ha registrato un dimezzamento delle notizie di reato (28 rispetto alle 46 dell’anno precedente) con una pendenza finale che si è ridotta “in modo percentualmente consistente, passando da n. 156 a n. 111 procedimenti, con decremento di quasi il 29%”.

I procedimenti penali “promossi dalla Procura sono stati 523 (a fronte dei 623 dello scorso periodo), di cui 370 iscritti al registro ‘noti’ (contro i 444 del periodo precedente)”. Spiccano i 46 casi per spaccio di sostanze stupefacenti, 10 rapine e 18 reati contro la libertà sessuale.

Il 45% dei reati contestati a minori è commesso da giovani stranieri nati in Italia. In ulteriori 13 casi dei minori non si conosce il luogo di nascita.

Uffici giudiziari

Per il presidente della Corte d’appello di Perugia, Mario Vincenzo d’Aprile, gli uffici di Corte di Appello e Procura Generale che sono “ospitati nel prestigioso palazzo del Capitano del Popolo, nel centro storico della città” non ci sono problemi logistici insormontabili, mentre “quasi tutti gli altri uffici occupano sedi inadeguate; al riguardo, una particolare menzione merita la situazione del Tribunale e della Procura della Repubblica, in quanto il primo ha gli uffici distribuiti in ben tre sedi diverse, mentre la seconda utilizza anch’essa locali ubicati in due edifici diversi, archivi a parte”.

La frammentazione delle sedi crea disservizi e disagi, compresa la vigilanza/custodia degli edifici. “Tutte queste problematiche dovrebbero essere risolte con la realizzazione del progetto della “Cittadella Giudiziaria” presso la struttura dell’ex carcere cittadino; purtroppo, i tempi tecnici di tale progetto sono inevitabilmente non brevi, per cui si è ancora in fase di studio preliminare, nonostante il buon lavoro fin qui svolto dall’apposito “tavolo tecnico” costituito tra tutte le amministrazioni interessate” ha concluso il presidente, affermando anche che al momento non si comprende bene neanche quale possa essere il progetto. Da qui la sollecitazione al rappresentante del ministro della Giustizia presenta in aula per l’inaugurazione dell’anno giudiziario.

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