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Cronaca

Gianfranco Costa, ex sindaco di Assisi, rilancia l’iniziativa dona un Olivo, simbolo di speranza e di pace

Nel 1989 piantò un olivo davanti alla Porta di Brandeburgo e oggi rilancia quell'iniziativa

Gianfranco Costa, ex sindaco di Assisi, rilancia l’iniziativa “Dona un Olivo, simbolo di speranza e di pace”. All’insegna dell’esortazione: “Dona una pianticella di Olivo con una targhetta che porti il nome della Persona cara che la custodirà”. Insomma: Olivo del Millennio da custodire Osserva Costa: “L’Olivo e la quercia hanno accompagnato la scoperta e la valorizzazione del territorio umbro nel mondo”

“Da qui – aggiunge – nacque la mia proposta, da responsabile del Centro per la Pace, di fare dell’olivo uno dei simboli più forti, offrendo ad oggi almeno quattromila pianticelle”. D’altronde (nel Genesi), dopo il diluvio, è la colomba che porta il ramoscello d’olivo, simbolo di riconciliazione di Dio con l’umanità.

Ricorda Gianfranco: “Da Sindaco di Assisi, feci dell’olivo un dono per gli Ospiti e lanciai la proposta come Consigliere regionale, di metter a dimora una pianta per ogni bambino che nasceva”. Precisa, rivelando una spigolatura storica ignota ai più: “L’Olivo più 'famoso' è quello davanti alla porta di Brandeburgo, messo per significare la speranza della piazza per la Pace in una Berlino, Germania ed Europa unite”. La foto in pagina, datata 12 agosto 1989, effigia un bambino vicino all’olivo appena piantato, segno inequivocabile di Pace. La dicitura “Per superare il Muro di Berlino”, coi nomi dei nostri politici in spedizione.

Dice Gianfranco: “Lo piantammo 90 giorni prima della caduta del Muro. Facemmo un vero blitz, in quanto era vietato passare. Era con noi la corrispondente della Rai Carmen Lasorella. La polizia ci fermò e ci volle la mediazione di un ristoratore di nostra conoscenza che garantì, spiegando la natura pacifista dell’iniziativa. Così ci lasciarono andare, ma rischiammo di brutto”.

Poi l’estirpazione. “Purtroppo, il 9 novembre, con la caduta del Muro, l’olivo fu calpestato. Era cambiata l’urbanistica stessa della città. Così ci adoperammo per piantarlo altrove”.
Iniziative analoghe in altri luoghi e con grandi personaggi. In Polonia con Walesa, con Dubcek a Praga, così in Romania, in Albania o a Strasburgo e così via, per onorare i Cavalieri per la Pace.
La Maratona dell’Olio. “Anche in Umbria, in decine di luoghi: da Foligno, a protezione della città, al Castello di Giomici, a Corciano. Addirittura alla collezione Olea mundi di Lugnano in Teverina (circa 1200 esemplari, portate dal CNR), dove ho ideato la Maratona dell’Olio (da sindaco di Guardea) come ogni 21 marzo, a inizio primavera, a significare l’apertura dei cuori alla Speranza”.

Continua nella città serafica: “Ad Assisi, dopo lungo lavoro preparatorio, abbiamo assecondato l’iniziativa di portare una pianticella di Olivo da ogni Paese del Mondo. Quelle pianticelle vengono curate in uno spazio, un luogo simbolo, messo a disposizione dal Parroco della Cattedrale”.

Conclusione: “Continueremo così, come Cavalieri, di generazione in generazione, per credere nel Millennio per la Pace”. E, infine, la proposta alla regione e alle municipalità. “Mi sto adoperando convintamente per una iniziativa. Ho proposto alla Presidente della Regione ed al Sindaco di Assisi di donare una pianticella di Olivo ad ogni Ospite. Vorrei sollecitare i Sindaci dell’Umbria a fare altrettanto”. Una proposta da accogliere e da raccogliere.

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