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Cronaca Foligno

Finto traffico di pneumatici dal Lussemburgo e mega evasione fiscale: 25 indagati

Coinvolti nella frode 11 rivenditori tra Lombardia, Veneto, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. Simulate operazioni di compravendita dal Lussemburgo per evadere l'Iva

Undici rivenditori coinvolti nella frode dislocati tra Lombardia, Veneto, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia, dieci aziende “cartiere”, cinque milioni di euro di imposta evasa e venticinque denunce per associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati di omessa dichiarazione, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Sono i numeri della maxi operazione "Black Tyres" portata avanti dalle fiamme gialle del Comando provinciale di Perugia che, in due anni di serrate indagini, sono riuscite a stroncare un complesso sistema di frode “carosello” finalizzata all’evasione dell’Iva. In particolare, i militari della guardia di finanza della tenenza di Gubbio – coordinati dalla procura di Perugia – hanno portato a galla un’organizzazione criminale operante nel commercio di pneumatici che simulava operazioni di compravendita tra società con sede a Lussemburgo e svariati e fittizi intermediari in Italia. Ma la società, secondo le indagini delle fiamme gialle, era un’impresa residente fisicamente in Italia e gestita da un imprenditore della provincia di Perugia. Durante un blitz delle fiamme gialle nel folignate, sono stati colti sul fatto due coniugi mentre, dalla loro postazione attrezzata con computer portatili erano intenti a creare documentazione fiscale fasulla.

Le indagini hanno permesso di scoprire come gli pneumatici provenissero da diversi fornitori sia italiani che stranieri. Una volta consegnata la merce ai grossisti sparsi in Italia, la documentazione di trasporto veniva distrutta per non lasciare traccia degli spostamenti. In realtà le gomme non avevano mai percorso la tratta Lussemburgo-Italia e le finte operazioni di compravendita sarebbero servite solo per rendere più complessa la ricostruzione dell’attività e poter evadere l’Iva, vendendo la merce a prezzi più concorrenziali e non versando alle casse dello Stato quanto dovuto. Le società "cartiere",  invece, sarebbero servite proprio per mascherare le operazioni di vendita tramite l'utilizzo di fatture false. 

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