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Cronaca

False fatture per ottenere i fondi dell'Unione europea, due imprenditori nei guai

Quasi 200mila euro di finanziamenti pubblici con fatture fasulle e spese inesistenti. La Regione Umbria parte civile chiede di recuperare le somme anticipate

Fondi europei percepiti illecitamente, nuovo capitolo. Questa volta sotto processo due imprenditori che avrebbero usufruito di finanziamenti dalla Regione Umbria tramite il bando “PIA” per l’innovazione tecnologica.

Quasi 200mila euro di quei soldi pubblici, però, sarebbero stati incassati con l’inganno.

La società aveva presentato domanda per i contributi relativi alla realizzazione di un progetto innovativo teso alla creazione di un nuovo laboratorio specializzato altamente qualificato. Il progetto prevedeva, quindi, sia l’acquisto di un laboratorio sia di attrezzature.

Il bando pubblico stabiliva un programma di investimenti non inferiore a 100mila euro per poter accedere al contributo, consistente in un rimborso di circa il 40% della spesa rendicontata; la società, per poter ottenere il finanziamento pubblico e raggiungere la spesa minima prevista, ha acquistato i beni e presentato alla Regione una domanda di ammissione, preventivando una spesa di 192mila euro.

Secondo la Guardia di finanza che ha condotto le indagini, però, non tutti gli acquisti erano veri, quindi la società non avrebbe mai speso somme, ma avrebbe incassato il finanziamento. Per ottenere il saldo finale, inoltre, i due imputati avrebbero presentato la stessa fatturazione depositata per incassare l’anticipo. Per la procura perugina si tratterebbe di truffa e fatture false.

La Regione Umbria si è costituita parte civile con l’avvocato Anna Rita Gobbo.

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