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Cronaca

Furti a Canneto-Cenerente, la rabbia di un padre: "Abbiamo paura, così non si va avanti. Servono più controlli"

Un lettore, dopo aver subito un raid da parte di una banda, racconta il suo dramma e come sta reagendo la sua famiglia. Appello alle istituzioni, ai residenti e alle forze dell'ordine

"Dopo il furto che abbiamo subito stiamo vivendo un momento difficile: non dormiamo più, non siamo sereni e non ci sentiamo protetti": inizia con queste parole il racconto-sfogo di M.B., perugino, che ha contattato la nostra redazione per raccontare quello che sta vivendo lui e la sua famiglia dopo l'ennesimo furto messo a segno alla periferia di Perugia. Uno sfogo finalizzato a chiedere sia maggiori controlli, reali, e più telecamere anche nelle frazioni oltre che sensibilizzare i cittadini a fare più squadra per proteggersi dai furti, dal vandalismo dilagante. I fatti sono avvenuti nell'area di Canneto-Cenerente-Colle Umberto.

"Ho deciso di parlare, di raccontare questo dramma personale  - ha affermato M.B di Canneto -  anche perchè io e la mia famiglia siamo fortemente turbati. I furti vanno avanti da parecchio ma sembra una piaga inarrestabile. Dobbiamo fare qualcosa, le istituzioni devono fare qualcosa. Ammetto di sentirmi abbandonato. Io sono fortemente contrario a chi per per proteggersi si arma, compra pistole o altro. Ma le forze dell'ordine e lo Stato non possono chiederci soltanto di segnalare auto sospette o strani movimenti. E' importante me ne rendo conto, però servono più controlli e pene severe per chi si macchia di questi crimini".

I furti che avvengono in zona hanno quasi tutti dinamiche comuni: l'orario, l'assalto a case rigorosamente senza nessuno all'interno e il metodo per entrare nell'appartamento sfruttando soprattutto finestre e porte-finestre (aperte con trapani). "E' forte il sospetto che ci sia qualcuno in zona che conosca bene il territorio e le nostre abitudine" continua ipotizzando una sorta di basista al soldo di una o più bande. "Prenda il mio caso: noi facciamo una vita molto tranquilla, molto casalinga. Difficilmente lasciamo la casa incostudita. Il furto è avvenuto proprio in quelle poche ore in cui eravamo assenti. Eravamo ad Assisi per un convegno. Tutto questo fa pensare, tutto questo ci terrorizza. Noi non siamo più tranquilli". I ladri hanno portato via alcuni preziosi di famiglia e altri oggetti di valore.

"La colpa è anche di noi residenti di queste zone: si dialogo poco, non si fa comunità. Io voglio raccontare perchè abbiamo bisogno di protezione e di controlli sistematici". Il nostro lettore ammette di avere paura per l'incolumità della sua famiglia anche perchè diverse case della zona sono state visitate più volte e nel giro di poco. "Come padre e marito devo tutelare mia moglie e mio figlio, che sono rimasti traumatizzati dal furto. E abitando in questa zona non posso non ricordare quello che è successo alla famiglia Scoscia quando una banda di rapinatori, armati, hanno ucciso due persone. Bisogna intervenire, fare qualcosa prima che accadono questi drammi e non come al solito dopo, sull'onda emotiva dei fatti". Come dargli torto?

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