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Cronaca Spoleto

Esplosione nel centro munizionamento di Baiano: in 9 sotto processo, ma incombe la prescrizione

Nella deflagrazione rimase gravemente ferita una operaia civile. Per la Procura gravi mancanze nella sicurezza e formazione del personale

Nove sotto processo per l’esplosione nello Stabilimento militare del munizionamento terrestre di Baiano di Spoleto. Tutti gli imputati devono rispondere delle lesioni gravissime riportate da una lavoratrice nel comporto di assemblaggio e attivazione del corpo bomba “in seguito all’attivazione accidentale e dell’esplosione di uno degli ordigni in lavorazione, a sua volta provocata dall’estrazione accidentale del traversino destinato a impedire, fino all’estrazione volontaria da parte dell’operatore militare, lo scatto della molla che percuote la cassula di innesco del materiale di accensione”. Imputati sono il direttore dello stabilimento, il responsabile servizio prevenzione, il progettista delle postazioni di lavoro, il capo reparto, il dirigente della sicurezza, il capo servizio controllo e collaudo, il capo settore servizio e collaudo, due addetti al collaudo.

In base agli accertamenti della Procura le protezioni del lavoratore non sarebbero state utili a garantire l’incolumità del lavoratore, così come scarsa sarebbe stata la preparazione dei lavoratori stessi sull’attivazione dell’ordigno. Dalle indagini sarebbe emersa anche l’utilizzo di lavoratori senza la specifica qualifica, spesso interinali, per maneggiare le bombe e almeno fino all’incidente con misure di sicurezza inadeguate.

Nell’esplosione del 22 dicembre del 2016, la ragazza di 24 anni ha riportato la perdita della vista, lo “sfregio permanente del volto” e oltre 90 giorni di malattia. Secondo la Procura di Spoleto i responsabili del procedimento produttivo avrebbero solo riferito ai lavoratori che in caso di attivazione della bomba, avrebbero dovuto scagliarla lontano e ripararsi dietro la postazione, ritenendo che l’innesco involontario di una granata fosse un accadimento quasi impossibile a verificarsi.

Nel corso della prima udienza preliminare, però, il gup ha accolto l’eccezione della difesa in relazione alla richiesta di rinvio a giudizio, dovendosi in questo caso procedere con la citazione diretta a giudizio.

Il giudice ha accolto l’eccezione di irritualità facendo regredire in Procura il fascicolo al fine di provvedere con la giusta citazione. Una decisione che apre le porte alla prescrizione del reato.

Gli imputati sono difesi dagli avvocati Elisa Peppucci, Pietro Migliosi, Roberta Marroni, Alessandro Accardi, Filippo Tosti, Marco Valeau, David Brunelli, Sarah Cecchini, Andrea Lauri, Leonardo Romoli e Walter De Fusco. Le parti offese si sono costituite parte civile tramite l’avvocato Gennaro Esibizione.

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