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Cronaca

Barbieri ed estetiste, boom di saloni abusivi in casa: pubblicità, orari e prezzi si trovano sui social

Sono almeno 400 gli operatori del settore, nella provincia di Perugia, completamente sconosciuti al fisco e alla previdenza sociale

L’abusivismo tra barbieri, parrucchiere ed estetiste costa centinaia di migliaia di euro al fisco, alla previdenza sociale, alla Camera di commercio e a tutti gli altri enti pubblici. Oltre alla concorrenza sleale nei confronti di chi esercita con tutte le autorizzazioni e certificazioni.

Il fenomeno è conosciuto: niente bottega, con insegna, ma prestazioni a domicilio del cliente o a casa del presunto barbiere o della presunta estetista. Con prezzi al ribasso: se per un taglio di capelli maschile, in Umbria, un buon parrucchiere chiede tra 20 e 25 euro euro, un abusivo ne chiede 10, che gli rimangono tutti in tasca.

E adesso con i social la concorrenza e la pubblicità si fanno ancora più aggressive. È così possibile che in tempo di Covid, con i negozi che chiudono o che devono applicare rigidi protocolli di sicurezza, su Instagram ci si possa imbattere, con localizzazione a Corciano, San Sisto, in via Settevalli e Ponte San Giovanni (profili e indirizzi che Perugia Today ha controllato e visionato), in barbieri abusivi con tanto di negozio e pubblicità. Scorrendo le foto si vede come lavorino senza mascherina, senza protezioni o norme igieniche particolari, ma con la poltrona da barbiere, l’angolo per il lavaggio dei capelli, gli specchi.

In generale si tratta di stranieri, sud americani, magrebini o africani, che lavorano per la comunità di riferimento. Tantissime anche le donne, africane, che vanno a fare treccine e capelli a casa delle clienti. Basta andare sui social (in genere si tratta di profili chiusi) e trovare numero di telefono, indirizzo e tutte le informazioni su prezzi e orari.

Neanche un anno fa la Guardia di finanza aveva scoperto una estetista che operava in casa, in assenza di ogni requisito professionale e sanitario, e che aveva nascosto al fisco oltre 100mila euro. Tanto fattura e ricevuta non erano mai rilasciate.

Le numerose persone che ogni giorno entravano e uscivano dall'abitazione hanno fatto scattare accertamenti e poi il blitz.

Dalle stime effettuate dalle associazioni di categoria sarebbero almeno 400 gli abusivi completamente sconosciuti al fisco e alla previdenza sociale che operano nella provincia di Perugia.

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