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Venerdì, 26 Aprile 2024
Salute

Che cosa è la psoriasi e quali sono i trattamenti per affrontarla

La psoriasi è classificata malattia sociale, sia per la sua significativa diffusione che per le limitazioni che comporta nelle sue forme più gravi: ecco come si manifesta e quali sono i modi per trattarla

Ne soffrono due milioni e mezzo di italiani e con conseguenze non solo dal punto vita fisico ma anche emotivo, sociale ed economico: si tratta della psoriasi, una patologia cronica infiammatoria molto diffusa.

Questa malattia si manifesta in modalità e gravità differenti, e varia da persona a persona: per alcuni può rappresentare poco più che un fastidio, mentre per altri può arrivare a compromettere seriamente la qualità di vita.

Nelle forme più gravi, infatt, la psoriasi può arrivare incidere pesantemente sulla qualità della vita e la salute emotiva di chi ne soffre, generando forti ansie riguardo al proprio aspetto fisico, fino ad arrivare a stati depressivi, tanto che il Ministero della Salute ha classificato la psoriasi tra le malattie sociali, sia per la sua significativa diffusione, sia per le limitazioni che implica nelle sue forme più gravi.

Vediamo allora meglio che cos’è la psoriasi, quali sono i sintomi con cui si manifesta e i suoi possibili trattamenti

Che cos'è la Psoriasi

La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle che assume in genere carattere cronico e recidivante e che tende a seguire un corso ciclico con fasi acute (periodi in cui i sintomi sono manifesti e severi) e fasi di remissione  (sintomi leggeri o inesistenti).

Si tratta di una patologia non contagiosa e abbastanza comune che, secondo le stime, interessa circa il 2-5% della popolazione italiana. Inoltre, tende ad avere la stessa incidenza nei due sessi, può comparire a qualsiasi età (con una maggiore incidenza tra i 16 e i 22 anni o tra i 57 e i 60 anni d’età) e colpisce con più frequenza le persone di carnagione chiara.

I sintomi della psoriasi

La psoriasi si può manifestare in diverse forme: la psoriasi pustolosa (nella quale compaiono piccole bollicine piene di pus), la psoriasi a placche (che rappresenta circa l'80% delle forme di psoriasi), la psoriasi guttata (chiazze molto numerose e di piccole dimensioni), la psoriasi inversa e la psoriasi eritrodermica (dove l’eritema interessa tutta la pelle, accompagnandosi a stati febbrili e una maggiore infiammazione e desquamazione).

Nella sua forma più comune, ovvero la psoriasi a placche, questa patologia si manifesta con aree ispessite (placche eritematose e rotondeggianti, chiaramente delimitate ai bordi) molto desquamate di colore rosso o biancastro, che possono essere ricoperte da squame argentate. Le placche psoriasiche possono essere di diverse dimensioni, possono provocare prurito e compaiono in genere su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e zona lombare della schiena, ma possono essere estese anche a tutto il corpo. 

Tra i sintomi più frequenti della psoriasi ci sono:

  • placche e papule;
  • eritema (arrossamento);
  • desquamazione;
  • prurito;
  • sensazione di tensione;
  • bruciore.

Bisogna sapere, inoltre, che la psoriasi non è in alcun modo contagiosa: proprio per questo, stare vicino o toccare una persona che ne è affetta non comporta in alcun modo una trasmissione della malattia.

Le cause della psoriasi

Questa patologia della pelle rientra nella macro-categoria delle dermatiti, termine che inquadra tutte le infiammazioni della pelle. Ad oggi non è ancora del tutto chiaro quali siano le cause specifiche della psoriasi, ma si ritiene che sia una malattia multifattoriale, che deriva quindi dall'interazione di numerosi fattori predisponenti.

Nella maggior parte dei casi pare che la componente genetica e lo stress svolgano un ruolo importantissimo nello sviluppo di questa patologia, specialmente nelle persone che tendono a somatizzare a livello cutaneo (skin reactors), ma anche che hanno un sistema immunitario indebolito. Incidono poi  diversi fattori ambientali. 

Le possibili cause della psoriasi possono essere:

  • predisposizione genetica, 
  • stress, 
  • problemi del sistema immunitario, 
  • traumatismi della pelle, 
  • infezioni streptococciche e processi infettivi 
  • assunzione di alcuni farmaci – tra cui corticosteroidi sistemici, beta bloccanti, il litio, i sali d'oro e gli antimalarici di sintesi.

La psoriasi, inoltre, segue generalmente un corso ciclico, con fasi di remissione, in cui non è presente alcun sintomo, e fasi di riacutizzazione, dove la malattia si ripresenta o peggiora. Le riacutizzazioni sono più comuni nelle persone in sovrappeso, fumatrici, o con infezione da HIV, e possono essere scatenate da:

  • lesioni cutanee
  • ustioni solari
  • infezioni, come raffreddori e faringite
  • clima invernale
  • consumo di alcol
  • elevati livelli di stress
  • l’assunzione di alcuni farmaci.

Trattamento: come si cura la psoriasi

Al giorno d'oggi non è possibile guarire completamente dalla malattia, ma esistono diversi farmaci e terapie che permettono di evitare il peggioramento della psoriasi e di mantenere sotto controllo la fase attiva dell'infiammazione, permettendo periodi di remissione.

Per trattare la psoriasi si utilizzano emollienti, farmaci topici (analoghi della vitamina D, retinoidi, catrame, antralina e corticosteroidi), si assumono probiotici e/o integratori specifici, fototerapia e, nelle forme più gravi, si praticano terapie sistemiche (metotrexato, ciclosporina o farmaci biologici).

L'estrema varietà delle forme cliniche comporta interventi terapeutici diversi e personalizzati in base al tipo di psoriasi ed alla gravità dei sintomi. Ecco perché non si può stabilire a priori l'efficacia di una cura, dato che dipende dalla risposta individuale: quanto risulta efficace in un paziente, potrebbe risultare poco utile in un altro. 

Inoltre, per via del suo carattere cronico, la psoriasi necessita di una cura costante e regolare, esattamente come avviene per altre malattie quali il diabete e l'ipertensione. È quindi opportuno effettuare controlli specialistici dermatologici periodici, sia per individuare immediatamente la presenza di eventuali complicanze, sia per accertarsi che le misure terapeutiche intraprese siano efficaci e prive di effetti collaterali.

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Infine, non bisogna dimenticare che, oltre alle terapie mediche, può può risultare molto utile lavorare anche sulla riduzione dello stress. Proprio per questo, è bene concedersi dei momenti di relax, curare i propri hobby e svolgere regolarmente attività fisica, per aiutarci a scaricare le tensioni quotidiane.

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