Città di Castello ospita un convegno sul fenomeno dello spopolamento dei centri storici

Lo spopolamento dei centri storici è una problematica che colpisce l’intera Penisola, da Nord a Sud e proprio come le altre regioni l’Umbria non è esclusa da tale criticità. 

Un dato allarmante emerso anche durante il convegno “Città storica a rischio - Tra fragilità e opportunità” tenutosi il 20 gennaio, a Città di Castello, promosso dall’Associazione “Civici per l’Altotevere” e dal Comune. 

Qui si è discusso del ribaltamento della vita urbana che dal centro storico si è trasferita verso le periferie. Ciò comporta l’esigenza di piani di sviluppo urbano che integrino il classico approccio di conservazione dell’esistente riesaminando le stratificazioni storiche, per inserirle in una visione organica di crescita e integrazione anche ricorrendo a interventi coraggiosi e di lungo respiro.

La discussione, che ha suscitato l’interesse del pubblico più volte intervenuto durante il dibattito, è stata aperta dai saluti sindaco Luca Secondi e introdotta da Marco Petrini Elce, il presidente Ordine architetti di Perugia, e da Massimo Balsimelli dell’associazione nazionale centri storico artistici. 

L’argomento è poi stato approfondito da Filippo Mario Stirati, sindaco di Gubbio, e dai professori Claudio Saragosa e Alessandro Merlo del dipartimento di Architettura all’Università di Firenze.

La materia in questione sta a cuore all’intera comunità e la conferenza ha fornito spunti quali l’incremento dell’attenzione al decoro, la promozione delle attività commerciali e artigianali di basso impatto, favorire la mobilità dolce, la riqualificazione residenziale e infine recuperare gli immobili storici per una destinazione pubblica. 

Hanno partecipato anche Antonio Coletti di Civici per l’Altotevere e l’avvocato Michele Gambuli, presidente dell’Associazione promotrice, che ha confermato l’intenzione di proporre ulteriori eventi nel solco già tracciato.